L’incontro prosegue con l’intervento del presidente dell’Otuc, Antonio Villano, il quale sostiene che il 30% dell’aumento del costo dell’acqua è dovuto all’Autoritá, la quale si mantiene con i soldi dei cittadini emettendo delle voci in bolletta come contributi per i consorzi, contributi per i terremotati: tutti costi che vengono spalmati sui cittadini.
Successivamente si adopera Alberto Lucarelli che espone la difficoltà dei quesiti referendari in quanto impongono la privatizzazione. Spiega le discussioni che sono state fatte davanti alla Corte costituzionale e dopo vari interventi, il diritto europeo ha concesso la possibilità ai singoli comuni, a discrezione dei propri sindaci, la scelta di privatizzare o meno. Tutto ciò tenendo conto soprattutto del benessere dei cittadini in base alle esigenze demografiche, sociali e culturali. Introduce il decreto Madia, cercando di spiegare le difficoltà riscontrate in esso: le società pubbliche non possono essere più essere istituite almeno che non abbiano carattere istituzionale. Questo quadro devastante comporterà che le società pubbliche/miste saranno soggette al diritto privato sia formalmente che sostanzialmente. Ma tutto ciò si trova in forte contrasto con il diritto europeo.




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