“Sono esterrefatto dalla comunicazione inviata stamane dal Capospedizione Alex Txikon all’Ambasciata d’Italia a Islamabad e ad altri destinatari, tra cui giornalisti e associazioni che nulla c’entrano con il Nanga Parbat. Non comprendo l’animosità, la scelta del mezzo, dei tempi, dei modi e i contenuti del suo scritto”. A seguito delle comunicazioni che stanno circolando sul conto di Daniele Nardi, l’alpinista setino risponde: “Voglio chiarire che solo il capo della spedizione ‘Winter Nanga Parbat’ ha trattato con l’Agenzia K2Pakistan, a cui ho comunque versato degli anticipi nei mesi scorsi. Sono invece rimaste in sospeso una serie di voci quali: la suddivisione dei costi dell’agenzia; la quota di rimborso dei due alpinisti che hanno rinunciato all’ultimo momento prima della partenza; il mio apporto in termini di materiali e attrezzature fornite e lasciate in dotazione al campo base. Alla mia partenza ci eravamo ripromessi di regolare il tutto a fine spedizione e appena avuti tutti i dati, per questo non mi spiego queste comunicazioni ufficiali dal capospedizione. Ho sempre onorato i miei impegni e continuerò a farlo. Vorrei che gli sportivi rimanessero degli sportivi, affrontando le montagne, la vita e le persone sempre con spirito di lealtà”.


