E’ Roberto Antonini, presidente del consiglio durante l’amministrazione Delogu ad offrire una lettura della situazione politica privernate attuale: “Sono già diverse le sigle politiche e gli slogan che cominciano a presentarsi all’attenzione dei cittadini di Priverno in vista della oramai prossima campagna elettorale. Come si dice in questi casi, si cominciano ad affilare le armi, che auspico si limitino al piano politico. L’amarezza e la delusione per l’epilogo prematuro dell’amministrazione di Centro-Sinistra, durata solo dal maggio 2013 al febbraio 2015, ancora non sono state completamente superate. La grande richiesta di cambiamento proveniente dalla maggioranza dei nostri concittadini, dimostrata sia durante le Primarie che nel voto di maggio 2013 è andata altresì delusa. L’entusiamo della primavera del 2013 nasceva anche dalla necessità avvertita dai cittadini di Priverno, di sostituire al più presto con una nuova classe politica, l’amministrazione uscente di Centro-Destra che non riusciva più a produrre idee e soluzioni valide per risolvere importanti questioni, ma anzi adottava provvedimenti che ne complicavano la risoluzione, una su tutte l’installazione delle isole ecologiche.
Un fiume di denaro dei cittadini di Priverno, speso dal CD per realizzare un’opera che si è dimostrata inutile, probabilmente dannosa per l’ambiente e per la salute dei cittadini, vista la possibile produzione di percolato al proprio interno, e disastrosa per l’impianto architettonico del centro storico, letteralmente sventrato in molte sue parti.
È stata forse l’opera pubblica più inutile realizzata a Priverno dal secondo dopoguerra ad oggi.
Tornando alle nuove sigle politiche di oggi, vedremo quanto saranno nuove per davvero, o se forse nascondono una minestra riscaldata.
Resto convinto che quella che noi del CS decidemmo di adottare in campagna elettorale – PRIVERNO BENE COMUNE – resti la migliore di tutte, per il messaggio che vuole veicolare verso i cittadini.
Che cosa vuol dire Bene Comune nella politica? Vuol dire che la politica, quella buona, deve aiutare chi oggi non ha un reddito sufficiente per vivere con dignità, perché il benessere della collettività, contro l’individualismo, è uno dei principi alla base della cultura occidentale. Deve immaginare dei luoghi dove chi è stato meno fortunato di noi possa vivere la disabilità con tutta la dignità possibile. Vuol dire fare in modo che tutti paghino le tasse perché il Bene Comune si raggiunge solo con il contributo economico di tutti, proporzionalmente alle proprie capacità contributive. Vuol dire rispetto e tutela dell’ambiente in cui viviamo, anch’esso Bene Comune primario. In una città come la nostra, Bene Comune, vuol dire anche conservare e valorizzare le bellezze storiche, artistiche e architettonico che ci sono state affidate da chi, prima di noi, ha costruito il nucleo storico della nostra città.
Purtroppo il pochissimo tempo che abbiamo avuto a disposizione, l’inesperienza di molti di noi e anche le difficoltà oggettive che si incontrano nell’azione amministrativa, non ci hanno consentito di fare qualcosa di più. Pertanto, se qualche responsabilità ce la dobbiamo assumere siamo pronti a farlo ma di certo nessuno mai potrà accusarci di non avere avuto sempre a riferimento l’interesse primario della città.
Adesso è necessario ripartire per ricostruire nell’area politica del CS una proposta amministrativa che sappia riconquistare la fiducia dei cittadini. Nonostante tutto, gli ideali su cui si basava la proposta politica di PRIVERNO BENE COMUNE, restano ancora validissimi.
Per provare a ridare vita al nostro progetto credo che sia propedeutico e irrinunciabile una grande generosità da parte di tutti, a prescindere dal ruolo che abbiamo rivestito nella passata consiliatura, perché dobbiamo essere disponibili a rimetterci in gioco senza partire da posizioni di privilegio.
Nelle prossime settimane vedremo se tutti abbiamo più a cuore le sorti delle idee che vogliamo far affermare per rendere migliore la città, oppure se siamo interessati di più alle nostre ambizioni personali.
Certamente incontreremo delle difficoltà se decideremo di ripartire, ma compito di un gruppo dirigente è anche quello di riuscire, nei limiti del possibile, a far cambiare opinione agli elettori semmai l’avessero cambiata. Questo sarà possibile solo se torneremo tra i cittadini per convincerli che ci può essere ancora un CS affidabile e impegnato a realizzare il progetto che qualche sconsiderato ha deciso di fermare, ma solo momentaneamente. Forse non saremo accolti con le braccia aperte perché molti sono delusi e arrabbiati, ma dobbiamo tentare.
L’errore che non dobbiamo commettere è quello di tornare a rinchiuderci in sterili discussioni, inutili se non addirittura dannose, e che non interessano ai cittadini!! Certamente i Privernesi sanno distinguere, sanno ascoltare, e anche questa volta, così come è già accaduto in passato sapranno scegliere da chi vorranno essere amministrati”.


