Volete assistere a qualcosa di nuovo, all’interpretazione dei sogni e dell’inconscio individuale e collettivo? Volete scoprire quali sono il “futurismo sostenibile” del XXI° secolo e come si evolve l’arte che preconizzava il futuro, proprio in quel futuro? Bene, questa fine settimana fate un salto al Castello Baronale di Maenza dove vengono esposte le opere del pittore privernate Antonio De Nardis. Scoprirete che la sua mostra “QuotidiArte – La realtà come non appare” è una galleria di sensazioni e sentimenti quotidiani, espressi attraverso le più svariate tecniche pittoriche, che assumono forme note e sconosciute dettate più dall’inconscio che dalla ragione. Vi ritroverete poesie contemporanee e ritratti di vita quotidiana completamente nuovi perché raccontati da chi li vede in modo diverso. O uguale, ma li racconta dal profondo, esaltando e sottolineando particolari apparentemente senza importanza, che diventano fondamentali nell’economia del racconto e nella spiegazione della vita quotidiana.
Per Antonio De Nardis l’arte è uno strumento quotidiano e non è incolume da contaminazioni. L’arte è il medium e serve a comunicare qualsiasi cosa, anche la bontà di un prodotto o di un servizio. Quindi non scandalizzatevi se vedrete in bella mostra manifesti pubblicitari, calendari e loghi per attività commerciali, bozze per cartelloni. QuotidiArte – La realtà come non
ppare vuol dire anche questo. Solo un po’ di più. Ricordate il film Matrix? Morpheus offre a Neo la possibilità di cambiare la sua percezione del mondo: “Pillola azzurra, fine della storia: domani ti sveglierai in camera tua, e crederai a quello che vorrai. Pillola rossa, resti nel paese delle meraviglie e vedrai quant’è profonda la tana del bianconiglio.”
Bene, vi sto invitando a prendere la pillola rossa visitando la mostra “QuotidiArte – La realtà come non appare” dal 5 al 7 giugno al Castello Baronale di Maenza, nell’ambito delle manifestazioni per la Sagra della Ciliegia. Guardare per credere. Antonio De Nardis nasce a Priverno nel 1968 e, come tutti i bambini, comincia a scarabocchiare ovunque gli capiti. I suoi scarabocchi infantili assumono presto una forma e lo si capisce quando comincia a ritrarre automobili con le ruote per aria. Arrivato all’età giusta frequenta l’Istituto d’Arte di Priverno dove apprende le varie tecniche che ancora oggi utilizza e, visto che c’era, anche la facoltà di architettura all’Università “La Sapienza”.
La sua prima mostra risale agli anni ’80: opere giovanili ispirate a quello che era il clima musicale e culturale dell’epoca. Opere interessanti in quanto rappresentative dell’inconscio adolescenziale dell’epoca, combattuto tra apparenza e sostanza molto più che in altre epoche.
Quella successiva arriva dopo un lungo periodo di “silenzio”, nel 2012 e si tiene per un solo giorno presso i portici del palazzo comunale di Priverno. Subito dopo espone le sue opere presso il Tacconibus wine bar di Priverno per oltre un mese. Nel dicembre del 2014 nasce QuotidiArte per una personale presso i locali della Pro Loco privernate, mostra che ha riscosso molti e decisi consensi. Il 2015 lo vede protagonista a Maenza, al Castello Baronale, e a Cisterna a Palazzo Caetani, dove i suoi quadri, ma soprattutto la sua filosofia interpretativa della realtà,
saranno in esposizione dal 17 al 24 giugno.


