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Lettura: Priverno, Martellucci da la sua lettura della crisi e spiega la sua firma per lo scioglimento del consiglio
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Mondoreale > Blog > Politica > Priverno, Martellucci da la sua lettura della crisi e spiega la sua firma per lo scioglimento del consiglio
Politica

Priverno, Martellucci da la sua lettura della crisi e spiega la sua firma per lo scioglimento del consiglio

Ultimo aggiornamento: 15 Marzo 2015 19:12
Simone Di Giulio Pubblicato 16 Marzo 2015
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Di sicuro, avendoci perso anche il posto da consigliere provinciale, con le due dimissioni da consigliere comunale che hanno contribuito alla caduta del sindaco Angelo Delogu, Fabio Martellucci è tra quelli che ci hanno perso di più. L’ex candidato sindaco, poi capogruppo di Priverno Città, finalmente si è deciso a dare la sua lettura dei fatti: “A differenza di altri,non sento il bisogno di imporre verità. Ho interesse, invece, a spiegare con chiarezza, il perche’ della mia scelta.
Infatti, in democrazia,l’eletto ha il dovere morale di giustificare agli elettori le ragioni della propria condotta lasciando agli stessi il diritto, liberamente, di farsi un’idea su cosa sia accaduto.
Sono tenuto ad una doppia spiegazione: la devo a chi mi ha votato affinche’ divenissi Consigliere comunale ed a chi lo ha fatto eleggendomi Consigliere provinciale. E questo perché, dimettendomi, ho rinunciato ad entrambe le cariche.
Lo faccio solo oggi non avendo voluto partecipare all’indecoroso spettacolo di chi, in questi giorni, con ira,risentimento,rabbia, dimenticandosi (troppo in fretta) di aver appena ricoperto ruoli istituzionali, ha trasformato la città in un ring.
Durante il periodo della crisi amministrativa, apertasi ad ottobre e conclusasi i primi di marzo, chi scrive, cosi’ come gli altri amici della lista “Priverno Città” , ha preferito far prevalere l’interesse della comunità a quelli politici di parte.
Dinanzi a noi vedevamo una Amministrazione ferma al palo,incapace di dare risposte ai problemi della città e dopo appena venti mesi già in evidente crisi.
Potevamo gridare allo scandalo,urlare nelle piazze di vergognarvi.
A posizioni invertite saremmo stati assediati.
Non lo abbiamo fatto. E con orgoglio rivendico questa diversita’.
Si è preferito semplicemente richiamarvi alle vostre responsabilità: “Se ci sono le condizioni trovate un’intesa e cominciate a governare, al contrario, se non vi sono, andate a casa”.
Ebbene,la risposta l’avete data la sera del 25 di febbraio, quella del Consiglio comunale della vergogna.
Dinanzi ad almeno trecento concittadini, imbarazzati ed esterrefatti tanto quanto noi, ci avete detto che sin dal giorno dopo la vittoria elettorale sono scoppiati i litigi tra di voi.
Addirittura raccontando fatti ed episodi, ci avete parlato di venti mesi di calvario amministrativo e politico.
Una parte della maggioranza ha candidamente ammesso che proseguire questa esperienza di governo sarebbe stato dannoso per la città.
Quindi, alla domanda che ci ponevamo da giorni, ovvero se fosse giusto o meno dimetterci decretando lo scioglimento del Consiglio comunale, la risposta ce l’avete data voi stessi quella sera.
Nonostante tutto, è stata una scelta sofferta e dolorosa. Non abbiamo di certo gioito. Anche in questo caso, in quanto a senso del ruolo istituzionale, rivendichiamo con orgoglio la nostra diversità.
Una cosa, tuttavia, tengo a ribadire.
Non consentiro’ piu’ a nessuno di continuare a dire,senza dargli del disonesto, che dimettendoci abbiamo consentito la venuta del Commissario Prefettizio. Chi lo afferma mente, sapendo di mentire.
Per andare al voto subito, il prossimo maggio, evitando cosi’ il commissariamento, sarebbe bastato sciogliere il Consiglio comunale entro il venti di febbraio. Ebbene,non siamo stati noi di certo ad aprire la crisi ad ottobre,tenerla superficialmente in piedi per piu’ di tre mesi e convocare poi il Consiglio comunale per chiedere la fiducia dopo quella famosa data del venti febbraio.
Diro’ di piu’. Temendo che cio’ accadesse, pubblicamente,chiedemmo in piu’ di una circostanza di anticipare la convocazione del Consiglio.
ALLORA….DI CHI E’ LA COLPA DEL COMMISARIAMENTO???
Desidero precisare un’ultima cosa.
In questi ultimi dieci giorni abbiamo ascoltato il Sindaco ed i suoi fedelissimi lanciare pesantissime invettive a quella parte del partito Democratico che lo ha sfiduciato. Questi ultimi hanno accusato il Sindaco ed i suoi fedelissimi di inadeguatezza e di malafede politica.
Ebbene…a noi non interessa evidenziare chi abbia torto e chi ragione. L’unica cosa certa è che nessuno di tutti loro abbia pero’ sentito il bisogno di dire, a chiare note,che a fallire sia stato tutto il centro sinistra ed il progetto politico “Priverno Bene Comune”.
Soprattutto, nessuno ha avuto l’onestà di chiedere scusa alla città per lo spettacolo indecoroso che ci hanno offerto negli ultimi giorni.
Vorrà dire, pur non avendone responsabilità alcuna,che lo faremo noi a nome loro.
Anche in questo caso,rivendichiamo con orgoglio la nostra diversita’”.

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