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La Scuola Calcio si aggiorna ai tempi moderni

Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio 2015 18:53
Simone Di Giulio Pubblicato 12 Febbraio 2015
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La scuola calcio deve essere basata sui concetti di continuità, progressività, e pluriannualità.
Scopo principale che essa dovrebbe offrire ai ragazzi che intendono avvicinarsi al gioco del calcio e’ la possibilità di svolgere un’attività completa fisico – motoria sia da un punto di vista atletico che tecnico impostata sul gioco del calcio.
Le società dovranno dedicare “cure” minuziose nei riguardi dei loro allievi, facendo attenzione al rispetto delle “fasi sensibili” che si estendono nell’arco d’età compresa fra i sei e i dodici anni. Mi sembra superfluo rilevare l’importanza delle conoscenze di base che un istruttore di scuola calcio dovrebbe possedere. La creazione, l’organizzazione e la cura assidua ed efficace di un “vivaio” costituiscono per una società la garanzia più valida per il suo futuro. E’ quindi opportuno prevedere che un’apposita struttura dirigenziale (coordinata da un Responsabile che faccia parte del Consiglio Direttivo) sia funzionale alle richieste sempre piu’ esigenti che provengono in particolar modo dai genitori.
All’interno dell’organizzazione societaria la figura del Responsabile Tecnico – Didattico e’ determinante: essa infatti dovrebbe essere occupata da un professionista che abbia le credenziali idonee allo svolgimento del ruolo ricoperto.
Il Responsabile Tecnico – Didattico avrà l’onere della scelta degli Istruttori cui affidarsi, per l’attività di base i quali dovranno essere regoralmente abilitati dal Settore Tecnico Federale (figura più completa è quella dell’Insegnante d’Educazione Fisica).
Il compito del “maestro di calcio” richiede conoscenze a livello tecnico – tattico, organizzativo e educativo, armonizzate fra loro in modo tale da evitare sia il pericolo di non soddisfare i bisogni dei bambini, dei fanciulli e degli adolescenti a lui affidati, sia di cadere nell’inutile utopia di voler privilegiare in primis gli aspetti educativi senza tenere conto delle caratteristiche della realtà societaria in cui si opera.
A questi tecnici specializzati, passati al vaglio di corsi di formazione, abilitazione ed aggiornamento periodici, sarà opportuno affidare la cura dei “vivai”, in particolare per quanto riguarda l’attività formativa di “base” riservata ai bambini delle fasce d’età più basse (6-12 anni) ed attuata nell’ambito dei Centri d’Avviamento allo Sport del Calcio e nelle Scuole di Calcio.
Il Responsabile Tecnico – Didattico avrà anche l’onere di “costruire” (coadiuvato dal suo staff) la Programmazione Didattica e Metodologica. Infatti per praticare stabilmente un’attività sportiva, i ragazzi hanno bisogno di serie motivazioni e di un substrato educativo sportivo che abbia inizio intorno ai sei anni.
Per programmazione s’intende una procedura composta dalle seguenti parti: Obiettivi educativi e didattici, Requisiti di base, Attrezzi e strumenti, Contenuti o esercizi, Verifica e Valutazione. Questo sarà il lavoro determinante per la crescita degli allievi, tenendo in considerazione che per ogni gruppo sarà decisiva, una programmazione specifica a seconda delle caratteristiche tecniche e motorie. I Gruppi saranno “costruiti” in modo omogeneo, cioè ogni squadra di allievi, se il numero a disposizione lo consente, dovrà essere formato da giovani calciatori che abbiano caratteristiche tecnico-motorie simili. Gli obiettivi su cui basare l’attenzione dovrebbero essere: l’acquisizione di un’adeguato schema corporeo e motorio, e di una corretta percezione spazio – temporale; il miglioramento delle capacità psico – motorie e lo sviluppo delle capacità ritmo – cinestetiche (coordinazione, equilibrio); lo sviluppo armonico delle capacità fisiche (resistenza, mobilità articolare, forza, velocità, destrezza, ecc.).
Tutto ciò consente un potenziamento sia dal punto di vista fisico che psichico considerando i fattori auxologici, ossia il rapporto tra età cronologica dell’allievo e sviluppo del sistema nervoso e apparato locomotore (forza e capacità muscolari, capacità respiratorie e cardiache), con dosaggio del carico di lavoro e scelta delle esercitazioni. Le lezioni dovranno essere il meno possibile noiose, ed è importante che facciano sensibilizzare l’allievo con il pallone, il campo, i compagni, ponendo le basi per un’attività agonistica futura. È importante avere alla fine del percorso dei ragazzi che giochino un calcio intelligente, ragionando su quello che fanno o dovranno fare; e non ragazzi che riportano in campo ciò che imparano a memoria durante l’addestramento. L’intento è di avere dei giovani creativi e pensanti.
Così impostata la struttura deve essere presenziata e controllata dal Responsabile Didattico – Tecnico con assiduità. Egli dovrà osservare le eventuali disfunzioni di carattere organizzativo, strutturale, programmatico e quant’altro, per rimediare ad eventuali falle. Nel suo operato il Responsabile può essere supportato da una figura che gli faccia da Vice, il quale ha il compito di controllo teorico – pratico su tutta la scuola calcio, rispondendo del suo operato esclusivamente al Coordinatore.
Per avere una visione più ampia delle problematiche, il Responsabile può programmare riunioni mensili con il corpo Docente, e bimestrali e/o trimestrali con gli allievi e i loro genitori.
Apposita riflessione merita la gestione degli impianti, che dovrà essere quanto più accurata ed efficiente possibile, e dovrà perciò prevedere: i servizi di sorveglianza e d’assistenza necessari al miglior funzionamento della struttura.
Appare indispensabile la figura di un Direttore degli Impianti, con titolo specialistico specifico cui affidare il coordinamento di tutta la gestione; ruoli subalterni, dovranno essere affidati a tutta una serie di collaboratori, dal giardiniere agli addetti alle pulizie ed all’impianto di riscaldamento, dal magazziniere al custode, le cui funzioni saranno certo importanti.
Si evidenzia l’importanza centrale ed indispensabile, di un centro Fisioterapico operante all’interno della struttura. Atto alla prevenzione, cura e recupero degli allievi del centro. Di una sala Medica con un Dottore che sia sempre presente durante gli allenamenti e le partite. La presenza di uno Psicologo che coadiuvi con lo Staff societario per migliorare il rapporto tra genitori, allievi e l’ambiente rasserenando così il discente.
Particolare cura deve essere posta nella scelta della sede della scuola calcio, che dovrà essere accogliente, ben arredata e corredata di documentazione attinente l’attività svolta (con poster, calendari con classifiche e statistiche, fotografie o altro materiale documentario di rilievo, personal computer con banca dati di tutti gli allievi che svolgono la loro attività presso il centro e tutto quello che riguarda lo sport praticato.)
Presenza di una sala per le riunioni mensili con i genitori degli allievi. E’ di fondamentale importanza, la possibilità di avere in sede un’aula Magna a disposizione dei Docenti per seminari, corsi e tutto ciò che necessiti per una sana e corretta formazione del corpo Insegnante.
A vantaggio degli iscritti e degli stessi bilanci societari, potranno essere garantiti servizi accessori quali: bar, mensa sociale, sala d’aspetto per i genitori, sala giochi – tv, centri estivi in sede (con scopo socio – culturale e per favorire i genitori degli iscritti che lavorano), centri estivi esterni (nelle più importanti stazioni turistiche nazionali) ed altri servizi.
Dar vita a delle iniziative annuali (magari in occasione delle maggiori festività, in apertura e chiusura della stagione sportiva) che coinvolgono, tutti i tesserati in una sorta di “festa sociale”.
Tutto ciò guardando la nostra provincia sembrerebbe un’utopia, invece allargando gli orizzonti ad alcune Regioni tipo Toscana, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, solo per citarne alcune, noteremmo lo stato di arretratezza in cui versiamo. Il mio augurio, e la mia speranza è che presto nella Provincia di Latina ci sia un risveglio della “coscienza sportiva” nel movimento-calcio che faccia finalmente da volano per un rinnovamento della cultura nelle Società di calcio e della nascita di un movimento dell’attività di base come sopra.
Giuseppe Pietrocini-Docente FIGC/SGS, Scrittore;
Pino Lestingi-Tecnico FIGC/SGS.

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