Ergastolo per tutti e tre gli imputati. È questa la richiesta del pubblico ministero Gregorio Capasso per Stefano, Maurizio ed Enrico Botticelli, accusati dell’omicidio di Alessandro Radicioli e Tiziano Marchionne, avvenuto il 29 ottobre 2012 in un distributore a Sezze Scalo, e il tentato omicidio di Gianluca Ciprian. Ieri, davanti alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Piefrancesco de Angelis, con a latere il giudice Santaroni, il pubblico ministero ha parlato per circa un’ora e mezza ricostruendo i passaggi di quella sera e, dopo aver insistito sulle aggravanti, tra cui la premeditazione, i motivi abietti e l’aver approfittato dello stato dei luoghi e dell’orario notturno, ha chiesto per tutti il massimo della pena. Gli avvocati difensori Alessandro Paletta e Giuseppe Poscia nella loro requisitoria hanno sostenuto la tesi secondo la quale i Botticelli non si sarebbero recati all’appuntamento per uccidere. Non ci sarebbe stata, quindi, la premeditazione, ma i fatti si sarebbero verificati all’improvviso, senza alcuna volontà degli imputati che sarebbero invece intervenuti a difesa di un congiunto che era stato aggredito. Hanno quindi chiesto dall’assoluzione per legittima difesa ad una sentenza graduata. Il presidente ha rinviato l’udienza al prossimo 8 luglio. Da quella vicenda è nata l’indagine sul traffico di sostanze stupefacenti che la scorsa settimana ha portato all’arresto di 24 persone, tra i quali 11 setini.
Sezze, omicidi Marchionne e Radicioli: chiesto l’ergastolo per i Botticelli


