“Gli eventi di questi giorni non ci stupiscono. Come non ci stupisce chi si stupisce. Ma veramente il problema di Sezze è Luciana Lombardi? O certe questioni, sicuramente delicate nei loro risvolti, possono servire anche da cortine fumogene per nascondere altro?”. Sono queste le domande che si pongono i responsabili del Movimento Libero Iniziativa Sociale, che in una nota analizzano le ultime questioni sulle quali si è dibattuto in città: “Non è certamente la prima volta che amministratori di questo Comune restano coinvolti in vicende giudiziarie e, senza voler essere facili profeti, riteniamo che non sarà nemmeno l’ultima. Si tratta di brutte storie che interessano un tessuto sociale ormai deteriorato soprattutto a causa di classi politiche dirigenti che hanno determinato un progressivo degrado della città. Perché nessuno si è scandalizzato per gli 80milioni di euro bruciati in quello scandalo della Strada Regionale 156 denunciato da Movimento libero Iniziativa sociale? Perché nessuno ha osato puntare il dito contro chi ha presieduto per anni l’Astral? Perché si è tentato in tutti i modi di silenziare la questione Ecomostro-Anfiteatro da noi sollevata a tutti i livelli? Perché ci siamo trovati da soli a sollevare questi scandali? Sta emergendo un quadro preoccupante su traffici illeciti a Sezze, ma nessun amministratore ha ancora raccolto il nostro invito a rendere pubblico il patrimonio del Conservatorio Corradini. Nel contempo si blocca il tanto strombazzato “nuovo PRG”. Perché? Va bene la Lombardi – prosegue la nota del Mlis – ma perché nessuno si è mai chiesto come e da chi sono stati gestiti gli appalti ed i lavori pubblici locali, almeno dall’abbattimento di Ferro di Cavallo in poi? E la gestione SPL, i milioni di euro di debito che la riguardano? E la fallimentare gestione del servizio idrico-fognario? Qualcuno chiede le dimissioni della Lombardi, ma agli amministratori che hanno portato a Sezze la Dondi, a coloro che l’hanno protetta nel corso degli anni conducendo il paese in un vicolo cieco, che cosa si dovrebbe chiedere? Tutto ciò per rilevare che questo o quello per noi pari sono, in riferimento alle responsabilità amministrative. Il problema non è il singolo consigliere ora chiamato in causa, ma una classe politico-amministrativa nella sua interezza. Hanno tutti uguali responsabilità per i danni causati alla città. Sollevammo il caso Papadia, ma nessuno ha risposto. Come nessuno rende conto per i milioni di euro sprecati nei lavori del Monastero di S.Chiara, come nessuno si preoccupa dell’area della Vallicella occupata ormai da anni da un manufatto diventato architettura modernista, come nessuno ha pagato per il disastro della sanità locale. E potremmo continuare, perché Sezze è ormai da anni un esempio di pessima amministrazione, per non dire altro. Non a caso proprio questa città è stata oggetto anche di una invasione terzomondista, extracomunitaria e comunitaria, che non ha riscontri altrove, con tutti i risvolti negativi che essa ha prodotto sull’economia locale e sulla qualità della vita. Qui si è concentrato un coacervo di interessi contro il quale solo il Mlis si è schierato. Troppo facile – conclude la nota – chiedere dimissioni cavalcando un’onda favorevole, difficile mettere la faccia nel denunciare fatti e mistatti, facendo nomi e cognomi”.
Sezze, il Mlis interviene sulle ultime vicende: “Di che cosa ci stupiamo?”


