Si svolgerà questo pomeriggio alle 18 presso la sala riunioni del Centro Civico di Monticchio (in via dei Tigli) il consiglio comunale straordinario e aperto alla cittadinanza per chiarire le vicende legate al sito della Corden Pharma. Prima della massima assise cittadina ha parlato, dalle pagine del suo blog, Antonietta Pagani, candidata sindaco alle scorse elezioni comunali con la lista Sermoneta Futura, che ha spiegato: “Stanno scrivendo di tutto sulla ex Bristol di Sermoneta. Si parla di carico-scarico di 34.000 tonnellate/anno di reflui chimici industriali velenosi/teratogeni da smaltire e rigenerare, migliaia di fusti. In realtà se si legge il progetto dell’impianto previsto di recupero solventi conto terzi, i quantitativi saranno da 18.000 a 27.000 ton/anno e non saranno trattati rifiuti velenosi e nucleari industriali della peggiore specie, ma solventi chimici ad uso industriale della cosiddetta chimica fine. Inoltre si legge che i reflui conto terzi non verranno trattati con incenerimento né con trattamento biologico e altre possibili sostanze che si potrebbero aggiungere dovranno essere di catena simile per poter essere lavorate, in quanto gli impianti della ex Bristol sono stati progettati per tali tipi. Le centraline per i controlli delle polveri ed altri agenti nell’aria sono già esistenti, si tratterà di richiedere i tabulati periodici sui controlli effettuati e di aggiungere cancerogeni e particolati. Di certo la ex Bristol – prosegue Antonietta Pagani – da oltre 20 anni ha inquinato Sermoneta, ma ha anche portato lavoro a tante famiglie locali. Ora esigeremo con più determinazione e cognizione i controlli sui cancerogeni e le polveri, per essere certi che le emissioni siano accettabili e nel range previsto dall’Unione Europea. Di certo se il progetto di recupero solventi non parte, con la desertificazione attuale e la deindustrializzazione che si è creata per la crisi economica, il rischio potrà essere la chiusura dello stabilimento che, ricordiamo, ora da lavoro a 600 dipendenti circa, famiglie che potrebbero rimanere senza stipendio. Ci rendiamo conto che questo non è il massimo per la Corden, un sito chimico per la produzione farmaceutica, né per il suo futuro, ma al momento appare l’unico progetto possibile per salvare l’azienda, che con poche modeste modifiche apportate è quasi pronta ad ospitare il progetto di un polo sempre di categoria simile. Sappiamo – conclude la nota di Antonietta Pagani – di avere un centro storico bellissimo e lo vorremmo mantenere, tenendolo perfettamente incastonato anche con la nostra zona dall’asse industriale. Le preoccupazioni dei cittadini sono anche le nostre e mi preoccupano le emissioni cancerogene possibili, le autobotti cariche di sostanze infiammabili, ma nel progetto è scritto ciò che faranno e noi ci affideremo a ciò che hanno scritto”.




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