Continua, seppur a distanza e in maniera indiretta, la polemica tra il cittadino Tommaso De Paolis e l’amministrazione comunale di Priverno. Anche questa volta l’oggetto del confronto – ci si passi l’eufemismo – è l’Area archeologica di Mezzagosto. Ad intervenire, in questa circostanza, è l’assessore alla Cultura del centro collinare lepino, Elvira Picozza. A distanza di quindici giorni dall’ultimo comunicato stampa dell’amministrazione comunale, si torna a parlare dell’Area archeologica di Privernum in modo alquanto confuso, scrive in comunicato l’assessore. Precisando che la situazione attuale “è ben diversa da quella descritta nell’ultimo intervento sulla stampa locale dal libero cittadino Tommaso De Paolis”. Il comunicato dell’amministrazione, infatti, era stato accompagnato dalle immagini che “mostravano chiaramente la diversa condizione del sito prima e dopo l’intervento di pulizia effettuato ultimamente dalla ditta affidataria dei lavori”. Di qui una serie di domande con annessa risposta: “Come si fa ad affermare che “..l’Antica Privernum è sommersa dal fango”, quando è stata liberata da una quantità di rovi e rifiuti che ne impedivano la visione? Come si fa ad insistere ancora sugli allagamenti del sito, quando è stato in più occasioni comunicato che i prossimi lavori riguarderanno anche l’opera idraulica romana, in particolare la pulizia del fognone, per consentire il deflusso delle acque meteoriche? Come si fa a lamentare la presenza dell’acqua nell’area e contemporaneamente affermare che i lavori in variante per eliminarla sono di “dubbia utilità”?”. Elvira Picozza aggiunge poi che “i lavori ripresi continueranno fino al totale ripristino delle condizioni di sicurezza e fruibilità per i turisti e i futuri visitatori. Questo è quello che abbiamo promesso ai cittadini ed è questo che faremo, impegnandoci affinché si realizzi,nel più breve tempo possibile”. Quanto alle risorse, invece, “nessuna somma sarà messa a disposizione dalla Giunta Delogu ma, come più volte comunicato, tutti gli interventi saranno realizzati con i finanziamenti regionali che l’attuale amministrazione ha tempestivamente recuperato al momento del suo insediamento, scongiurando il rischio di doverli restituire a causa dei lavori da troppo tempo interrotti”. Inoltre, altri finanziamenti sono stati richiesti “attraverso la presentazione di ulteriori progetti, in risposta ai bandi della Regione Lazio, particolarmente attenta alle politiche culturali, riguardanti l’accessibilità e la fruibilità dei siti archeologici”. In conclusione, Picozza ritiene di poter affermare che “a Privernum, finalmente, si ricomincia a vedere la luce, le ombre del contenzioso si sono dissipate e l’unico fango che resta è quello che a volte si rischia di gettare sull’immagine di una città che sta facendo ogni sforzo per migliorare, per uscire da un lungo periodo di abbandono e degrado, pur sapendo che il percorso non sarà né facile né rapido”.
Mario Giorgi


