Con una cerimonia tenutasi presso il cortile interno del castello di San Martino, il sindaco Angelo Delogu ha consegnato ad oltre ottanta minori nati in Italia da genitori stranieri l’attestato di cittadinanza italiana onoraria. Si tratta, per il Comune di Priverno, della prima cerimonia legata al riconoscimento del cosiddetto “Ius Soli” e arriva in seguito all’approvazione del Consiglio comunale della Delibera n. 4 del 20 febbraio di quest’anno. “La cerimonia tenuta a San Martino, di fronte a centinaia di persone, è solo l’ultimo passo di un percorso iniziato diversi mesi fa con l’approvazione della delibera di Consiglio e proseguita con un convegno sullo ius soli svolto il giorno di primavera sempre a San Martino. Questa amministrazione – ha affermato il consigliere delegato all’Immigrazione e Integrazione Sonia Quattrociocche (nella foto) – ha lavorato sin dal suo insediamento affinché questo giorno diventasse realtà nel minor tempo possibile. E così è stato”. La consegna della pergamena è stata preceduta da una tavola rotonda, cui hanno preso parte Marco Omizzolo di Legambiente, Giovanni Gioia della FLAI CGIL, la film maker Gaia Capurso, il prof. Fabio Marcelli del CNR, il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, on. Maria Teresa Amici e Marie Thérèse Mukamitsindo della coop. Karibu. Tutti i partecipanti hanno sottolineato la necessità di una maggior incisività nelle politiche di accoglienza dei rifugiati e richiedenti asilo e il bisogno di allargare il ‘bacino’ dei diritti, estendendo il diritto alla cittadinanza ai minori nati in Italia da genitori stranieri. “Poter consegnare la pergamena attestante la cittadinanza italiana onoraria e la Costituzione italiana a tutti questi bambini e ragazzi – ha affermato il sindaco Angelo Delogu – mi ha profondamente emozionato. Ho visto nei loro visi la gioia per questo riconoscimento simbolico, mentre gli occhi dei genitori brillavano d’orgoglio. Nella maggior parte dei casi si tratta di cittadini arrivati in Italia da anni e anni, decenni in alcune circostanze. Qui hanno messo le loro radici, acquistato una casa e stretto nuove amicizie. Qui progettano di trascorrere il resto della loro vita. Da cittadini dello Stato italiano. E non vedo quali siano gli impedimenti – ha concluso Delogu – affinché ai loro figli nati in Italia venga concessa la nazionalità italiana sin dal primo giorno di vita. Il presidente Napolitano ha più volte chiesto un intervento legislativo: speriamo che questo nostro piccolo gesto, unito a quello di tanti Comuni nel resto d’Italia, sproni chi di dovere ad intervenire”.
Mario Giorgi


