Il Tribunale del Riesame di Roma ha accolto la richiesta di tornare a piede libero di Roberto Pietrocini, l’uomo di Maenza coinvolto insieme ad altri 7 nella vasta operazione Shaykh, condotta dalla Digos della Questura di Latina, coadiuvata per l’esecuzione da personale dei Commissariati di P.S. di Fondi e Terracina, della Polizia Postale e del Reparto Prevenzione Crimine Lazio, per reati di favoreggiamento di immigrazione clandestina, falsità in scrittura privata, falso in atto pubblico. Per reati di favoreggiamento e concorso ai reati principali erano stati denunciati oltre 40 imprenditori agricoli della zona e circa 30 cittadini extracomunitari che, pur non facendo parte attiva del sodalizio, avrebbero concorso alla realizzazione dei reati principali. All’uomo inizialmente i giudici avevano imposto il regime degli arresti domiciliari, ma il Tribunale del Riesame ha studiato le carte e lo ha rimesso in libertà annullando l’ordinanza, riconsiderando il suo ruolo all’interno dell’indagine ancora in corso. A difendere Roberto Pietrocini presso il Tribunale del Riesame gli avvocati Emanuele Ceccano e Gaetano Marino.

