Oggi erano previsti due appuntamenti strettamente politici con due protagonisti della politica nazionale: Enrico Morando, sottosegretario del Ministero dell’Economia, con cui poter discutere di economia e crisi, oltre che di sviluppo e ripresa; e Lorenzo Guerini, coordinatore nazionale del PD, con cui è possibile capire come il PD sia entrato in una nuova fase non solo dal punto di vista della comunicazione ma anche dal punto di vista dell’organizzazione e del proprio ruolo nella società. Purtroppo il senatore Morando ha già fatto sapere che è impossibilitato a venire per concomitanza di impegni urgentissimi. Mentre l’incontro con Guerini, a partire dalle ore 21, si svolgerà senza alcun problema. Anche con il coordinatore nazionale sarà possibile parlare di riforme costituzionali – era nella squadra di Renzi che fece il Patto del Nazareno – e di nuova forma partito. L’ex sindaco di Lodi, uno dei sindaci più apprezzati negli ultimi 10 anni, ha già fatto sapere, nei giorni scorsi, qual è il suo pensiero a tal proposito. In una intervista a L’Unità ha già fatto sapere il suo pensiero: “Rivendico il patto del Nazareno. Se non lo avessimo fatto oggi saremmo ancora qui a fare convegni sulle riforme costituzionali. Abbiamo raggiunto un risultato importantissimo: quel voto dell’altro giorno in Commissione Affari costituzionali è l’inizio vero, tangibile, di un percorso di cambiamento di questo Paese”. E poi continua, in merito alle possibili modifiche che potranno essere fatte in corsa: “Noi siamo di fronte ad un risultato storico, la riforma costituzionale è un punto d’arrivo di un cammino molto lungo che oggi vede la luce grazie all’iniziativa del Pd e di Matteo Renzi che ha voluto caratterizzare il suo governo proprio nel segno del cambiamento. Su alcuni dei punti da lei segnalati si è già discusso a lungo, sono stati oggetto di considerazione in Commissione per cui adesso in Aula, senza rinunciare agli approfondimenti, si dovrà procedere nel rispetto del lavoro fin qui svolto. E di questo risultato così importante si deve molto al ruolo svolto da Anna Finocchiaro in Commissione e dal ministro Maria Elena Boschi”. Anche sull’immunità Guerini è chiaro: “In questi giorni vado in moltissime feste dell’Unità e chiunque incontro mi dice di non fermarci, di andare avanti e votare questa riforma. Chi ci ha votato il 25 maggio ci ha chiesto di cambiare questo Paese e di farlo adesso. Quanto all’immunità, ma questa è la mia posizione personale, la cosa migliore da fare sarebbe quella di rivedere l’istituto che la regola”. Sul confronto interno al partito e sui recenti scandali – caso Errani e caso Orsoni – Guerini non si nasconde, ma pensa che il partito debba ripensare il proprio ruolo: “La questione morale non va letta secondo il discrimine del vecchio e nuovo, sarebbe sbagliato porla così. I fenomeni di corruzione interpellano tutta la politica e tutto il Pd, al di là del dato anagrafico, di provenienze o sensibilità. È un problema culturale, politico e normativo che va affrontato tutti insieme: per contrastare queste situazioni, sia individuando i responsabili, sia accorgendosi prima di possibili rischi, sia intervenendo più efficacemente sulla disciplina di appalti e sul contrasto alla corruzione”.
Latina, Guerini ospite della festa del Partito Democratico provinciale


