La vertenza Sapa è arrivata agli atti finali di una vicenda drammaticamente assurda, nella giornata di ieri presso la Regione Lazio, dopo che l’azienda aveva disertato per l’ennesima volta il tavolo di confronto al Ministero dello Sviluppo Economico di giovedì scorso “perché i lavoratori non avevano rimosso il presidio”, nei pochi minuti di dichiarazioni delle parti l’azienda ha rimarcato la sua disponibilità a sottoscrivere un accordo, sempre se il sito sia sgombrato, per l’utilizzo della Cassa integrazione Straordinaria per cessazione e di un incentivo all’esodo, oltre alle ipotesi di ricollocazione di circa 15 lavoratori per effetto della cessione del ramo d’azienda del reparto di ossidazione. Questa mattina all’assemblea con i lavoratori Fim Uilm e Ugl hanno dichiarato di essere possibilisti alla sottoscrizione di un accordo anche se solo su mandato dei lavoratori. La Fiom mantiene fortemente la propria posizione sul non cedere alle condizioni poste dall’azienda, e auspicate dagli uffici della Regione Lazio, perché significherebbe aver abbandonato l’idea e le motivazioni che hanno spinto i lavoratori a prendere l’iniziativa dell’assemblea permanente del 7 luglio, quando l’azienda con uno sgarbo alla dignità ha fatto trovare i cancelli chiusi. Abbiamo scelto di stare al fianco di quei 117 lavoratori che, loro dichiarazioni: “dopo l’atteggiamento mostrato dall’azienda di puro disinteresse e arroganza nei confronti sia di un territorio martoriato che di istituzioni troppo spesso distratte e impotenti, hanno deciso di mantenere con fermezza il presidio dello stabilimento. Respingiamo al mittente qualsiasi proposta che preveda come conclusione la pura cessazione delle attività. Quello che chiediamo alle istituzioni, diversamente da tutte le altre vertenze, non è il tipo di ammortizzatore migliore ma di stare effettivamente al nostro fianco in questa battaglia. Noi abbiamo scelto la lotta ad oltranza anche se ciò significa costringerci in uno stato di prigionia e non barattiamo un posto di lavoro per nessun tipo di incentivo” In questo scenario di forte indebolimento del sistema sociale del nostro territorio la Fiom e la CGIL di Latina hanno ritenuto di sostenere la causa dei lavoratori della Sapa anche con iniziative pubbliche come la NOTTE BIANCA PER LA SAPA di domani venerdì 18 che vedrà il coinvolgimento delle istituzioni locali, partiti politici, amministratori nel portare sostegno e vicinanza a chi “a deciso di non togliersi il cappello” , tutta la struttura della Fiom è motivata in questa vertenza fino al Segretario Nazionale Maurizio Landini che aprirà i lavori alle ore 15,00 di domani.L’appello che ci sentiamo di fare, oltre che alle istituzioni e alla politica, alle cittadinanze è di far sentire la loro vicinanza e partecipazione ai concittadini della Sapa di Fossanova.
Crisi Sapa, i 117 iscritti della Fiom non accettano di liberare il presidio. Domani la notte bianca


