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Mondoreale > Blog > Attualità > Crisi industriale: Abbott cede un pacchetto a Myla, timore per lo stabilimento pontino
Attualità

Crisi industriale: Abbott cede un pacchetto a Myla, timore per lo stabilimento pontino

Ultimo aggiornamento: 17 Luglio 2014 15:10
Simone Di Giulio Pubblicato 17 Luglio 2014
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E’ di questi giorni l’annuncio che la multinazionale Abbott ha ceduto alla società statunitense Mylan, un pacchetto di prodotti farmaceutici, a brevetto scaduto, per un valore complessivo di 5,3 miliardi di dollari. Mylan rappresenta a livello mondiale una delle tre più grandi aziende farmaceutiche produttrici di farmaci generici, conta circa 22.000 dipendenti, ha un portafoglio di oltre 1000 prodotti e serve clienti in oltre 150 paesi.
L’accordo raggiunto prevede il trasferimento di queste attività ad una nuova società, appositamente costituita nei Paesi Bassi e la successiva fusione di Mylan con questa nuova entità. Verranno ceduti oltre un centinaio di specialità medicinali che oggi coprono le aree terapeutiche più rilevanti e sono vendute sui mercati di mezzo mondo, generando un fatturato di circa 2 miliardi di dollari l’anno. Del pacchetto faranno parte anche due siti produttivi, in Francia e Giappone, con 3800 dipendenti dei quali 2000 dedicati alla vendita.
Questo contratto, secondo gli analisti del settore, dovrebbe rivelarsi vantaggioso per entrambe le società perché Abbott avrà liquidità per far fronte all’erosione delle sue quote di mercato, specialmente in Europa, avviando investimenti finalizzati alla crescita di altre divisioni, mentre Mylan avrà consistenti risparmi avendo trasferito la sede fiscale della nuova società fuori dalla Stati Uniti. Ma se la notizia dell’accordo ha premiato nella borsa americana le due società ( + 2% Abbott e + 6% Mylan) altrettanto non si può dire di quei paesi, tra i quali l’Italia, dove le notizie non sono altrettanto tranquillizzanti.
Per quanto riguarda la sede di Campoverde, stanno venendo al pettine tutti quei nodi che, unica organizzazione sindacale, avevamo indicato come ancora irrisolti al momento della scissione del ramo di azienda, avvenuta nel 2012, e che ha visto la nascita dell’AbbVie srl. A fine anno avrà termine il TSA, ovvero l’insieme di tutti quei servizi, che l’Abbott ,durante la transizione, ha garantito al nuovo gruppo. La società AbbVie ha già annunciato che il servizio paghe sarà esternalizzato, così come ormai avviene in quasi tutte le aziende, e che curerà invece in prima persona il servizio finanziario. Ciò determinerà problemi di esubero sul personale di Abbott che si è occupato, fino ad ora, di questi settori per conto di AbbVie, situazioni che come sindacato dovremo necessariamente gestire. Un altro problema è quello legato all’attuale sede di Campoverde, della quale la multinazionale non è più proprietaria. Proprio per questo è imminente il trasferimento nell’area romana dei suoi attuali uffici pontini, poiché al momento della scissione si erano venute a creare due sedi amministrative. Una situazione che sta producendo profondo allarme tra il personale che non riesce a capire bene quali potrebbero essere le conseguenze di queste decisioni. Forse, come avevamo sostenuto a suo tempo, sarebbe stato necessario sottoscrivere un documento transitorio a maggiore garanzia dei lavoratori.
Commenta il Segretario Generale della Femca Cisl di Latina Roberto Cecere: “Come organizzazioni sindacali confederali abbiamo chiesto un incontro urgente alla direzione Abbott al fine di conoscere oggi le reali intenzioni della società, senza doversi trovare, magari nei prossimi mesi, a dover rincorrere una situazione che rischia di diventare pesante. Certamente quanto accade nello stabilimento di Campoverde è significativo del fatto che un’altra multinazionale del farmaco sta abbandonando il territorio pontino per trasferirsi altrove, in questo caso nell’area romana. Un ulteriore pessimo segnale per l’economia di una zona come la nostra sottoposta, ogni giorno di più, ai colpi di una crisi senza respiro.”

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