Sono esasperati i cittadini di Sezze dalla carenza idrica in cui, anche quest’anno, il paese è piombato al primo vero caldo della stagione. Sono esasperati perché è un problema che ciclicamente si ripropone senza che da anni nessuno si preoccupa di risolvere nel senso che i motivi che portano questo problema a riproporsi anno dopo anno, ogni estate, sono sempre lì. La questione è semplice: in estate il fabbisogno di acqua di Sezze aumenta perché aumenta il consumo dei setini causa il caldo. La rete idrica del paese però è ridotta ad un colabrodo per colpa della Dondi che in fatto di riparazioni e ripristino è stata poco efficiente e per colpa del Comune che è stato poco capace di vigilare su eventuali negligenze. Il flusso di acqua garantito dalle fonti di approvvigionamento canoniche del paese (quelle del lago Mole Muti) d’inverno sono sufficienti a spingere l’acqua fino ai quartieri di confine della città e a riempire i serbatoi di rilancio, ma in estate non basta. Servirebbe un flusso maggiore che la Dondi richiede ad Acqualatina, la società partecipata che gestisce la fornitura d’acqua a tutti i comuni dell’Ato 4 che gestisce le altre fonti in territorio setino, ovvero quelle dell’acquedotto “Le Sardellane”. Acqualatina però si rifiuta di adempiere al compito perché Dondi non paga i conti (c’è un arretrato oltre il milione e mezzo di euro) e Dondi non paga perché aspetta dei soldi dal Comune di Sezze condannato a pagare da sentenze di tribunale legate al lodo tra ente e gestore idrico (lasciamo da parte quest’altra spinosa vicenda legale altrimenti non basterebbe un articolo specifico dedicato). In tutto ciò, gli unici che pagano sono i cittadini che si vedono recapitare le bollette per un consumo di acqua che poi dai rubinetti non sgorga e se ritardano si vedono arrivare ulteriori bollettini con annesse spese legali di recupero di oltre 200 euro. Per non parlare dei canoni di depurazione per una depurazione che da anni non c’è per assenza di depuratore (ma anche questa è un’altra storia). Soprattutto i setini sono imbufaliti perché, basta farsi un giro di Sezze per vedere lungo le strade una moltitudine di perdite d’acqua. Alcune pluri-segnalate, che sono lì da mesi, che hanno subito maldestri tentativi di riparazione i cui effetti benefici sono durati un lampo e l’acqua, la stessa che non arriva nelle case, si disperde copiosa per strada. In località Crocevecchia perdeva la condotta a pressione dell’impianto antincendio delle scuole. Altrettanto vaste le perdite in via Piagge Marine. E altre più piccole (e nemmeno è sicuro perché se si infiltrano nel sottosuolo potrebbero essere altrettanto grandi) pronte ad allargarsi che sono tantissime. Basterebbe ripararle per ripristinare il flusso sufficiente alla corretta funzione di tutto l’impianto setino? La controprova non l’abbiamo ma di certo, a chi è senza acqua da giorni, vedere che sulla via di casa non zampillano migliaia di litri, almeno a livello morale costituirebbe un buon inizio. Almeno sul piano della buona volontà lì dove nemmeno le ordinanze del sindaco Andrea Campoli hanno sortito effetto.
Luca Morazzano
