“Apprendo con stupore della chiusura del Punto di primo soccorso di Priverno, decisione adottata dalla Asl al di fuori di qualsiasi piano di programmazione sanitaria della provincia di Latina”. A parlare è il consigliere regionale del Partito democratico Enrico Forte, che preannuncia la volontà di chiedere un intervento del presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti per evitare la soppressione del servizio.“La chiusura della struttura – sottolinea Forte – avrà pesanti ricadute non soltanto sull’area di Priverno, ma sull’intero comprensorio che, proprio al Punto di primo soccorso, fa riferimento. All’inizio della stagione estiva procedere in questo senso comporterebbe una grave deprivazione di servizi sanitari per la popolazione interessata, in particolare per gli anziani, deprivazione che arriva dopo la chiusura degli ospedali di Sezze e Priverno, che aveva già ridotto l’assistenza sul territorio. E’ mia ferma intenzione interessare immediatamente del caso il presidente della regione Zingaretti e la dirigenza dell’area sanitaria della regione – conclude Forte – per evitare le dannose conseguenze che la chiusura della struttura potrebbe comportare nell’offerta sanitaria del nostro territorio”. Il problema, ormai, è vecchio. Va avanti da anni. Da quando, cioè, la lungimiranza – si fa per dire – di solerti amministratori regionali e dell’Azienda sanitaria Latina decise di far morire una struttura che, in particolare per alcuni reparti, era stata sempre il fiore all’occhiello della sanità provinciale. Quel Punto di primo soccorso dell’ex “Regina Elena” di Priverno, a prescindere dall’operosità e dalle qualità dei pochi operatori che ancora ci sono, pur con tutti i suoi problemi rimane, comunque, l’unico punto sanitario di riferimento di un comprensorio di oltre 35mila cittadini. Non è possibile che, ad ogni inizio di stagione estiva, si riproponga lo stesso problema ed inizi un balletto che, tra fax, lettere, circolari e tante polemiche, chiude, riapre, richiude, rimane aperto solo di giorno, anzi no, non cambia nulla e così via. Come se la salute dei cittadini sia qualcosa su cui si possa giocare impunemente.

