Non tutto è avviato a soluzione per quanto riguarda la situazione dell’ospedale Regina Elena di Priverno. Se da una parte è stato scongiurato il privamento del personale medico in orario notturno durante l’estate, dall’altro altri allarmi ancora sono attivi. A segnalarli è un ex operatore D.B. G. che ha lavorato al CU fino a tre mesi fa. Telefonicamente ci rivela: “Non capisco perché, ogni volta che bisogna togliere qualcosa al sistema sanitario locale nell’ottica di ridurre la spesa, a rimetterci è sempre Priverno . Evidentemente Il direttore di distretto, il dottor Ardia non ha sufficiente potere di influenza per bloccare questa procedura che pare diventata prassi ogni volta che arriva la direttiva di fare cassa. L’ultimo episodio è stato quello delle ore pomeridiane tolte allo sportello CUP privernate. Un taglio di ben 20 ore di cui alcune sono state spostate a Sezze, altre al Goretti”. Ma l’ex operatore ci rivela anche un altro taglio: “Gli sportelli CUP di Sezze e di Priverno, non sono più abilitati a prenotare prestazioni codice 048. Per chi non lo sapesse sono esami tumorali, nello specifico delle ecografie che oramai sono prenotabili solo a Latina al Santa Maria Goretti. Se una persona deve fare controlli ravvicinati, magari è pure malata grave, deve andare continuamente su e giù con Latina non solo per la visita stessa ma anche per la prenotazione. Purtroppo i nostri territori non godono della stessa protezione che invece hanno le strutture di Aprilia e di Minturno, per non parlare delle promesse infrante sul ripristino degli ambulatori che hanno tolti”.

