Il 4 giugno 2013, giusto un anno fa, raccogliemmo la segnalazione in Rete di Roberto Antonini (Pd), eletto poi presidente del Consiglio comunale di Priverno, circa le spese da lui sostenute per la campagna elettorale delle amministrative del 26 e 27 maggio 2013. Ne facemmo l’oggetto di un articolo. Queste le sue dichiarazioni sul social network: “Riporto di seguito il dettaglio delle cifre spese e dei materiali prodotti per la mia campagna elettorale: 100 euro per 10.000 biglietti (i cosiddetti “santini”); 50 euro per materiale di coalizione; 100 euro per 2000 fac simile; 70 euro per 100 locandine formato A3. Totale: 320 euro. La politica si può fare anche con pochi soldi, ma non possono mancare l’impegno e la passione”. Non sembra vero, scrivemmo in quella circostanza, precisando che la decisione presa da Antonini di comunicare urbi et orbi le spese elettorali era da sottolineare e tramandare a futura memoria, perché, almeno a Priverno, una cosa del genere non era mai accaduta. Quasi 500 persone lessero quell’articolo. E chiudemmo il nostro servizio con quest’affermazione: “A noi, ma crediamo un pò a tutti, viene spontaneo chiedersi: e se un’operazione di così tanta trasparenza la facessero tutti – vincitori e sconfitti – non sarebbe un bel gesto nei confronti degli elettori e della città? Aspettiamo fiduciosi!”. Il giorno dopo, Pier Luigi Vellucci (Sel), che pochi giorni dopo avrebbe ricevuto dal sindaco Angelo Delogu la delega al Bilancio e al patrimonio, scrisse ancora su face book: “Abbiamo dimostrato che si può fare politica spendendo pochissimo e questo lo dobbiamo alla passione dei tanti volontari che ci hanno dato una mano durante la campagna elettorale appena trascorsa. Mi unisco anche io all’operazione trasparenza di Roberto. Ho speso 100 euro per 10.000 “santini” (i tipici biglietti elettorali), 130 euro per 50 manifesti, non più di 100 euro per spese di coalizione e fac simile. In tutto 330 euro. Stesse cifre e stessi materiali prodotti anche per Martina D’Atino, con la quale ho condiviso l’intera campagna elettorale”. Sembrava che – uno ad uno – tutti gli altri consiglieri comunali potessero fare altrettanto, vista la ventata di freschezza e di novità che sembrava essere entrata nella massima assise cittadina privernate. Niente. Abbiamo voluto attendere un anno. Giusto un anno, per tornare sull’argomento. L’iniziativa di Roberto Antonini, condivisa da Pier Luigi Vellucci e Martina D’Atino, è finita lì. Già immaginiamo gli interventi sulla Rete alla pubblicazione di questo articolo: ma con tutti i problemi che ci sono, con tutte le difficoltà che amministratori e consiglieri di maggioranza e di opposizione si trovano ad affrontare ogni giorno, tu vai a ripescare una vecchia storia che, tutt’al più, può essere annoverata tra le notizie di colore e che ormai ha perso il suo valore. Non sarebbe difficile controbattere. In ogni caso, il silenzio che ha avvolto quell’operazione di trasparenza è dispiaciuto ai cittadini, visti i commenti sulle tonnellate di carta (santini, fac simile, manifesti e quant’altro) cadute su Priverno – e non solo – nell’ultima campagna elettorale (quella per le Europee). Chissà che qualcuno, a distanza di un anno, non si ricordi di rendere pubbliche le spese per le amministrative del 2013!
Priverno, l’operazione trasparenza sulle spese elettorali per le amministrative di maggio si è fermata al 5 giugno 2013


