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Mondoreale > Blog > Attualità > Priverno, la questione delle ore tolte al CUP
Attualità

Priverno, la questione delle ore tolte al CUP

Ultimo aggiornamento: 27 Giugno 2014 0:20
Simone Di Giulio Pubblicato 23 Giugno 2014
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Nei giorni scorsi, parallelamente alla questione della decisione della ASL di togliere il personale medico dal Punto di Primo Intervento di Priverno durante il turno notturno nel periodo estivo, c’è stata un’altra questione, quella riguardante gli orari degli sportelli CUP che è passato un pochino sotto banco. In particolare, gli sportelli CUP del Regina Elena, tranne che il giovedì, si sono visti togliere le ore di apertura pomeridiane. Contemporaneamente quelle ore sembrerebbero essere passate agli sportelli della Casa della Salute di Sezze. Per fare un po’ di chiarezza abbiamo chiesto agli operatori degli stessi sportelli che, pur non volendo comparire in prima persona, più di qualcosa ci hanno detto. Il primo dato venuto alla luce è che tra la ASL di via Madonna delle Grazie e l’ospedale Regina Elena, a Priverno c’erano tre sportelli mentre a Sezze ne era rimasto solo uno con pressappoco il doppio degli ambulatori da servire. La situazione di partenza prima dei tagli era che a Priverno, ‘erano due sportelli per ognuna delle due sedi. Due erano gli sportelli all’allora Ospedale di Sezze. LA riduzione chiuse uno sportello per paese con Priverno che rimase a tre (due alla Asl) e Sezze ad uno che per di più fungeva sia da prenotazione anche telefonica, sia da accettazione per le visite dirette. La restituzione del secondo sportello a Sezze era dunque vitale ma anche la chiusura di Priverno resta un grande torto. Per di più, solo alcune delle ore tolte a Priverno sono tornate a Sezze mentre il grosso è andato a Latina, dove andarono le ore quando vennero tolte a Sezze. Nel capoluogo infatti gli sportelli Cupo aperti sono dieci, cinque alla ASL e cinque al Santa Maria Goretti per un flusso che specialmente in certi orari ne richiederebbe solo quattro per postazione. LA questione che cogliamo chiara è che ogni volta che c’è da tagliare, Priverno e Sezze, che solo apparentemente appaiono in antitesi in questa questione, sono i bersagli dei suddetti tagli considerandoli centri minori senza considerare invece il bacino di utenza che raccolgono considerando anche i paesi limitrofi. Ad Aprilia ad esempio gli sportelli fanno orario pomeridiano fino alle 19, cosa che sui Lepini non succede. Ed è un coro degli operatori nel sostenere che le chiusure operate dai vertici Asl, ancora una volta sono fatte a tavolino senza controllare l’utilità di quelle ore che vengono tolte magari chiedendo informazioni al personale. Ci sono delle ore in cui si potrebbe razionalizzare e invece sono state lasciate, mentre invece, tra gli orari azzerati ce ne erano alcuni assolutamente vitali. Alla conta della situazione attuale, a Priverno per prenotare di pomeriggio si può contare solo su un paio d’ore di giovedì. A Sezze, dove prima dei tagli c’erano sportelli aperti tutti i pomeriggi, ne sono stati restituiti solo due con aperture di un’ora e 45’ a pomeriggio. La mattina, la chiusura degli sportelli che fungono anche da cassa, arriva prima della chiusura degli ambulatori dove ritirare i referti con il rischio di trovarsi ad andare a riprendere i risultati delle analisi e fare il viaggio a vuoto. I codici di prenotazione per gli esami ecografici tumorali sono interdetti e costringono i malati ad andare a Latina ad intasare ulteriormente quegli sportelli. A Priverno i due sportelli sono aperti di pomeriggio il martedì e il mercoledì anche se mezzora in meno rispetto a prima. Con buona pace degli utenti lepini visto che i vertici ASL, di ascoltare le indicazioni degli stessi operatori che potrebbero davvero indicare la via di una razionalizzazione funzionale delle ore, non ci vogliono sentire.

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