Quattro mesi dopo i tragici fatti, (per fortuna senza conseguenze nel conteggio delle vittime) che videro un incendio propagarsi nella palazzina di edilizia popolare di via Largo Volpe, subito sgomberata e successivamente dichiarata inagibile, il Comune viene incontro alle necessità degli occupanti che per avere un’abitazione hanno dovuto provvedere altrimenti. All’epoca dei fatti, nella tarda mattinata del 5 febbraio, un forte boato squassò la tranquillità del centro storico privernate. Il rimbombo proveniva dalle palazzine popolari di via Largo Volpe, in località Santa Chiara. Una fuga di gas da una bombola di un appartamento al primo piano, diede origine ad un incendio che richiamò l’attenzione di Carabinieri e Vigili del Fuoco. Accorsi rapidamente, gli stessi Vigili del Fuoco, trassero in salvo l’anziana proprietaria dell’appartamento che riportò solo ustioni leggere. Non altrettanto leggere furono però le lesioni alle strutture che, dopo lo sgombero immediato, vennero dichiarate inagibili con un’ordinanza del 25 febbraio. La signora Anna Scirocco e suo figlio Nardecchia Valentino, da allora furono costretti a trasferirsi in un altro appartamento, sito questo in via Garofani Rossi il cui affitto ammonta a 300 euro mensili. In attesa del ripristino della propria abitazione, il Comune di Priverno ha deciso di venire incontro alle spese sostenute dalla signora Scirocco provvedendo quindi al pagamento dei canoni di locazione. Per questo ha dato incarico al responsabile della procedura di provvedere alle operazioni necessarie per attuare il provvedimento ovviamente nel rispetto e nei limiti concessi dal bilancio comunale.
Priverno, il comune si carica l’affitto degli sfollati dopo l’incendio del 5 febbraio alle case popolari


