Le disgrazie non vengono mai da sole, diceva un vecchio adagio. E, pur riconducendo nel giusto perimetro l’ultima vicenda sanitaria a Priverno, possiamo dire che, probabilmente, è proprio così. Non molti giorni fa la direzione generale della Asl Latina ha deliberato la chiusura notturna del Punto di primo intervento dell’ex ospedale “Regina Elena” di Priverno dalle ore 20 alle ore 8 dal 15 giugno al 30 settembre, garantendo – figurarsi!, pur con tutto il rispetto per gli operatori in servizio, che hanno sempre garantito il massimo impegno e la massima serietà professionale – la presenza del servizio infermieristico con l’eventuale supporto del medico dell’ARES 118. Evitiamo di esprimere commenti, avendo già dichiarato il nostro convincimento in precedenti servizi. Diciamo solo che quella notizia fece ricompattare tutta la classe politica privernate e non solo, tanto che alla fine tutti i consiglieri comunali di Priverno e i sindaci del comprensorio (Carla Amici, Roccagorga; Barbara Petroni, Roccasecca dei Volsci; Eligio Tombolillo, Pontinia, Angelo Delogu, Priverno, Luciano De Angelis, Sonnino, Claudio Sperduti, Maenza e Angelo Pincivero, Prossedi) si trovarono concordi nel firmare un documento unitario, con il quale si chiedeva all’azienda di rivedere la propria decisione. Non sappiamo se l’azienda ci abbia ripensato o no: vedremo il 15 giugno. Sappiamo, invece, che quella stessa azienda, cui si chiede di non chiudere di notte il Punto di primo intervento, pare abbia deciso di ridurre le ore degli sportelli Cup per il pagamento ticket e le prenotazioni. Fino ad ora funzionano due sportelli all’ex “Regina Elena” ed uno (l’altro è stato soppresso tempo fa) nella struttura di Borgo Sant’Antonio, mattina e pomeriggio. Ma con la riduzione delle ore i turni pomeridiani saranno aboliti. Con tutte le conseguenze facilmente immaginabili. Sotto tutti i punti di vista. Per la cronaca, pare che le ore tolte a Priverno saranno “spostate” in una struttura vicina. Mah!

