Ormai da una settimana, la Fontana al centro di Piazza Santa Reparata è diversa, più pulita. Merito dell’opera prestata volontariamente e con grande dispendio di energie, dai ragazzi del Movimento per Maenza che hanno proceduto a ripulire la stessa a Fontana all’esterno cercando di rimuovere i segni del temo e dello smog, e all’interno dove hanno scrostato tutti i depositi provocati dalle acque per decenni. Purtroppo però, come può accadere nelle circostanze in cui all’entusiasmo e alla buona volontà non viene affiancata una fase attenta di analisi, nelle procedure operate qualche errore è stato commesso. A notarlo e farlo notare è un tecnico, ovvero Antonietta D’Onofrio, laureata in architettura che, pur consapevole di inimicarsi qualche simpatia con le sue dichiarazioni, per evitare ulteriori errori in merito, considerata pure le conseguenze che possono arrecare a beni che fanno parte di un patrimonio storico collettivo, ha voluto esporre il suo pensiero. La stessa D’Onofrio infatti specifica: “Quella fontana in quanto bene storico , è oggetto di molte leggi di riferimento tra cui il codice dei beni culturali e del paesaggio. La fontana è soggetta a vincolo e tutti gli interventi necessitano di progetto e successiva approvazione della sovrintendenza e ditte specializzate in restauro, per operare. L’unica operazione che si poteva fare era una pulizia (svuotarla eliminare lo sporco causato da l’acqua stagnante) ma senza l’utilizzo di nessun prodotto, soprattutto se di natura chimica, tanto meno l’impiego all’interno di una resina. Il prodotto che hanno usato per la pulizia della pietra (l’acido) crea grossi danni alla pietra stessa. Quanto eseguito con tanta buona volontà ma in modo superficiale, (come la decisione di metterci poi i pesci lì che creano delle sostanze organiche che danneggiano la conservazione della pietra ) può aver prodotto un serio danno al manufatto, danni quasi irreparabili”. Lo stesso architetto D’Onofrio continua: “Non ho proceduto ad un esposto formale e nemmeno ho intenzione di farlo poiché mi rendo conto della buona fede di queste persone, ma spero che la prossima volta, prima di intraprendere un’azione similare, ci sia una fase di riflessione di studio maggiore”.
Maenza, sulla pulizia della Fontana in Piazza l’architetto D’Onofrio richiama un approccio diverso


