I recenti problemi di approvvigionamento idrico che si sono verificati in alcune zone periferiche di Maenza (quelli precedenti al furto di rame alla centrale di Fiumicello a Prossedi) è stata l’occasione di un nuovo intervento dell’ex sindaco Alessandro Pucci, coordinatore del movimento civico Maenza per Maenza che ha sostenuto la candidatura di Claudio Sperduti, per sottolineare l’importanza del sistema di gestione idrica agli enti pubblici. Una causa perorata da anni da Pucci, anche durante la campagna referendaria che ha sancito un passaggio rimasto però sulla carta. Pucci stavolta coglie l’attimo e va giù categorico: “Riportare l’acqua nella gestione del Comune, lo abbiamo invocato spesso in campagna elettorale come uno dei tratti fondamentali della nuova amministrazione. Proprio in questi giorni con i disservizi che si registrano nella località di Monte Acuto, dove tanti utenti non hanno una regolare somministrazione del prezioso liquido, troviamo lo spunto per affrontare il problema. Abbiamo la possibilità di una legislazione regionale che ci consente di avviare , con una legge di recente approvazione, uno studio per tentare di gestire autonomamente almeno l’acqua della sorgente di Monte Acuto. Possiamo quindi provare a interrompere il processo di privatizzazione del ciclo delle acque”. Quindi conclude alzando i toni lo stesso Pucci: “Riprendiamoci quella sorgente che nemmeno il Consorzio degli Aurunci riusci a inglobare nel suo ventre, quella sorgente che eroga acqua purissima e che è posta sotto la cima del Monte Gemma (Salerio) a m. 1439 con ingresso a m. 840. Un pezzo della nostra storia. Un preciso segnale anche per gli altri comuni”.
Maenza, emergenza idrica, Pucci sostiene la ripubblicizzazione del servizio


