Nell’ambito del dibattito che si è aperto nella Cisl in occasione della fusione in atto tra la Femca e la Federazione dei Metalmeccanici, la Femca di Latina ha espresso una forte posizione di specificità territoriale. “Quella che stiamo portando avanti è una operazione estremamente importante al passo con i tempi – commenta il Segretario Generale Roberto Cecere – che tutti vedono con favore e che darà vita, l’anno prossimo, alla Federazione dell’Industria Cisl con decine di migliaia di iscritti ed una forza contrattuale non indifferente”. Per il Consiglio Generale della Femca pontina, che ha espresso i suoi dubbi in un documento, approvato all’unanimità, esistono però giustificati motivi per cui, nell’ambito di questa fusione, possano crearsi penalizzazioni nei confronti degli attuali territori provinciali qualora si dovesse arrivare a creare solo due macro aree nel Lazio. Considerando i cambiamenti istituzionali annunciati, che hanno già portato al depotenziamento delle Province, è indispensabile non farsi trovare impreparati quando le scelte di abolire definitivamente questi enti diventeranno legge dello stato. Da qui la necessità, secondo il Consiglio Generale della Femca, di indicare chiaramente che il territorio di competenza della federazione debba essere quello occupato dai 33 comuni dell’attuale provincia di Latina. E’ anche auspicabile che tale percorso venga intrapreso anche dalle altre categorie della Ust Cisl di Latina e dai loro Consigli Generali, affinché dalla zona pontina giunga un chiaro ed univoco segnale di come si voglia affrontare il futuro dell’organizzazione mantenendo il livello della Ust. Appare anche evidente che se esistono categorie che intendono sperimentare strutture trasversali ciò avverrà in deroga allo statuto. Quello di portare la provincia di Latina, con le sue particolarità che non possono essere quelle di altri territori laziali, al centro dell’azione politico-amministrativa della Regione è stato anche il tema emerso al convegno “Una nuova stagione europea, sviluppo e occupazione del territorio pontino” organizzato dalla Ust Cisl di Latina sul pensiero e sull’attualità di Altiero Spinelli. Un appuntamento che ha avuto, tra le altre cose, il pregio di rimettere al centro del dibattito territoriale, il tema di cosa fare per questa nostra provincia, quali concrete risposte dare al disperato bisogno di lavoro che da più parti si leva. Un fatto importante considerata la presenza, tra gli altri, del segretario generale della Ust pontina Ewa Blasik che ha tenuto la relazione introduttiva, del sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi, dell’Assessore Regionale al Lavoro Lucia Valente, del segretario generale Cisl Lazio Mario Bertone e di Raffaele Bonanni segretario generale della Cisl. E’ emersa la necessità di puntare fortemente su alcune specificità del territorio pontino con misure ad hoc, pensate e tarate per le nostre peculiarità e capaci di attrarre investimenti e risorse provenienti dai Fondi Europei: l’economia del mare, una agricoltura di qualità legata ai prodotti tipici, politiche di sostegno al sistema produttivo manifatturiero, al credito, alle imprese, infrastrutture quali l’aeroporto ed il collegamento all’autostrada A1.”Questo modello di centralità territoriale, emersa dal convegno, ci conforta non poco nella strada che come Femca di Latina abbiamo intrapreso – continua Cecere – perché abbiamo potuto rilevare un importante rilancio dell’idea di una politica pontina, con una propria identità, ma ben integrata in un più generale discorso regionale, con occhio rivolto all’Europa”.
Lavoro, il consiglio generale della Femca Cisl di Latina rilancia fortemente il ruolo del territorio pontino


