Sezze commemora il 38esimo anniversario della scomparsa di Luigi Di Rosa

Si è svolta questa mattina la cerimonia commemorativa del 38° anniversario della morte di Luigi Di Rosa, giovane ucciso il 28 maggio 1976 durante gli scontri iniziati al termine di un comizio elettorale del deputato del Movimento Sociale Italiano Sandro Saccucci e culminati con la morte di Di Rosa ed il ferimento di Antonio Spirito, giovane attivista di Lotta Continua. All’evento hanno preso parte il sindaco Andrea Campoli insieme a diversi rappresentanti dell’amministrazione comunale, l’associazione Araba Fenice, gli studenti degli istituti scolastici del territorio e semplici cittadini. La cerimonia è stata anticipata dalla proiezione all’interno della sala polifunzionale “Le Colonne di Tito” di un documentario realizzato da un gruppo di studenti (tra i quali lo stesso sindaco Andrea Campoli) nel ventennale della morte di Di Rosa. Poi un corteo commemorativo ha ripercorso il tragitto fatto dal manipolo di Saccucci fino a giungere al Largo “Luigi di Rosa”, dove sorge il monumento eretto in ricordo delle vittime dell’antifascismo. Il primo cittadino nel suo intervento ha ringraziato l’associazione Araba Fenice, presieduta da Giancarlo Mancini, per aver promosso insieme al Comune di Sezze l’iniziativa che rientra nell’ambito del “Premio Nazionale Luigi di Rosa” giunto alla quarta edizione. “Oggi – ha dichiarato il sindaco Andrea Campoli – non vogliamo solo ricordare e testimoniare la tragica scomparsa del nostro concittadino Luigi Di Rosa, ma anche di tutte le vittime dell’antifascismo. La nostra è una lotta al rispetto della legalità e dei valori come la pace e la libertà. Purtroppo la giustizia italiana non ha avuto gli elementi per poter condannare l’autore di tale omicidio: nessuno, infatti, ha mai veramente pagato per la sua uccisione. Per questo motivo il lavoro svolto dall’Associazione Araba Fenice ha un ruolo di notevole importanza, poiché ha permesso di tramandare la memoria storica di quanto accaduto affinché tali tragici eventi non si ripetano più in futuro”. L’Associazione Araba Fenice, inoltre, ha voluto rendere omaggio a tutte le vittime del terrorismo e della violenza politica nel Lazio, ben ottantasette, affiggendo proprio ai piedi del monumento eretto in ricordo delle vittime dell’antifascismo un drappo in cui sono riportati i nominativi di coloro che hanno dato la vita a difesa delle proprie ideologie politiche.