Davvero una bella collezione di attestati di solidarietà per i 136 operai della Sapa di Priverno. Dal giorno dell’annuncio della chiusura infatti, non sono mancati i riscontri tra i politici di ogni ordine e grado. Alla fila si aggiunge Enrico Forte, consigliere regionale del PD: “Intendo attivarmi – sottolinea Forte – per capire attraverso quali passaggi si è arrivati, da parte della proprietà, alla decisione di chiudere l’attività produttiva perché mi sembra che ci siano degli aspetti che meritano approfondimento. La Regione si farà parte attiva affinché siano esaminate e vagliate tutte le possibili soluzioni per salvare il sito e i posti di lavoro. Prima di arrivare a chiudere un impianto credo sia doveroso capire, con l’aiuto delle istituzioni, se ci sono strade alternative quali la cessione dell’azienda ad altro imprenditore disposto a rilevarla visto che il sito, secondo quanto hanno spiegato gli operai, ha grandi potenzialità. Di certo faremo il possibile affinchè una realtà produttiva così importante non scompaia dal nostro territorio aggravando una situazione economica e occupazionale già seriamente compromessa. E attiveremo tutti i percorsi per scongiurare la perdita del posto di lavoro – conclude il consigliere regionale pontino – per i 136 dipendenti”. A rimorchio arrivano anche le dichiarazioni di Beniamino Gallinaro Segretario Federazione SEL Latina e Carlo Miccinilli della Segreteria Federazione SEL Latina: “È paradossale che proprio nei giorni in cui a reti unificate i Tg parlano di ripresa e di “Jobs act” come panacee di tutti i mali del “Bel Paese” nella “lontana” provincia di Latina ci sia l’ennesima azienda che minaccia la chiusura di uno stabilimento attivo da 40 anni. Come partito ma soprattutto come cittadini non possiamo rimanere impassibili mentre si continua a spogliare un territorio dal suo tessuto produttivo e, quindi, a creare disagio sociale; specialmente in una provincia già pesantemente martoriata da un tasso di disoccupazione che rimane saldamente al di sopra della media nazionale. Nonostante la crisi ancora morda, troviamo inaccettabile quella che, a detta dei sindacati e dei Lavoratori, è parsa sin da subito come una presa di posizione unilaterale e repentina da parte dell’azienda. Giudichiamo inoltre come del tutto sbrigativo e superficiale il metodo utilizzato dall’azienda nel trattare questa situazione e ci auguriamo che saranno risolutive le trattative dei prossimi giorni e che si scongiuri il rischio di far pagare la crisi ai soliti noti. Per questo pensiamo che queste trattative non possano non mettere al centro l’eventuale dramma che tutte le 139 famiglie dei Lavoratori e Lavoratrici dello stabilimento di Mazzocchio più le famiglie dei Lavoratori e Lavoratrici dell’indotto – a cui va la nostra più sentita solidarietà – si ritroverebbero a vivere in caso di chiusura e conseguente licenziamento. Il Partito si impegnerà a contattare i propri rappresentanti Regionali e Parlamentari affinché si aprano tutti i canali possibili per chiarire la vicenda al più presto, la nostra vicinanza e il nostro plauso vanno anche e soprattutto agli Amministratori Locali della zona, i quali sono in prima linea e lottano affinché questa situazione si concluda nel migliore dei modi”.
Priverno, questione Sapa, arriva la solidarietà di Forte (PD) e di Miccinilli (Sel)


