Quella tra residenti del centro storico e gli esercizi commerciali, tipo bar e pub di Priverno, è una diatriba che si presenta ciclicamente ormai ad ogni inizio della bella stagione. Da una parte i residenti, che reclamano tranquillità e rispetto delle fasce orarie, dall’altra gli esercenti ed i tanti avventori. Gioventù Nazionale Priverno – movimento Giovanile di “Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale” – ci tiene ad esprimere la propria opinione in proposito, attraverso i propri rappresentanti Alessandro Miccinilli, Francesco Del Broccolo e Domenico Candian. Da un lato – dicono – l’amministrazione comunale è tenuta a tutelare il diritto dei residenti, dall’altra però occorre pensare alle conseguenze che alcune scelte potrebbero comportare. In un particolare contesto economico ed occupazionale come quello in cui viviamo, l’idea di ridurre gli orari di lavoro e le opportunità di proporre musica dal vivo, andrebbe a ridurre drasticamente l’offerta che i locali privernati sarebbero in grado di offrire rispetto a quelli di Terracina, Sabaudia, San Felice e Latina. Molti dei nostri ragazzi sarebbero costretti a dover ricorrere all’utilizzo di macchine per spostarsi, e perderemmo senza ombra di dubbio quel ruolo di “città attrattore”, nei confronti di quelle comunità limitrofe, i cui giovani vedono in Priverno un punto di riferimento per trascorrere una o più serate nel fine settimana. “È ovvio che in un contesto urbano come quello della nostra Città – dice Alessandro Miccinilli – ci sia una promiscuità tra zone residenziali e locali pubblici, ma è altrettanto ovvio che non si può pensare di rendere Priverno un paese dormitorio”. “La problematica viene affrontata ogni anno con ordinanze, che vanno a mediare sugli orari e sui giorni della settimana, ma non può andare avanti sempre così”, spiega Francesco del Broccolo, che ricorda come la questione fosse già stata affrontata sin dal primo mandato del Consiglio dei Giovani. Ma ancora oggi “la questione non è risolta, tra residenti che insorgono ed esercenti che, con questi presupposti, potrebbero scegliere di chiudere o spostare la propria attività in un altro paese”. “È assurdo – conclude Domenico Candian – che quei locali, che creano occupazione, sono attrattori di giovani che spendono e creano economia, debbano trovarsi ogni anno a subire provvedimenti che poco pensano a loro, ai loro clienti e nemmeno all’economia locale”. La conservazione dello stato delle cose, il piano di insonorizzazione approvato troppo in fretta , che costringerà gli esercenti ad affrontare una spesa non di poco conto, l’approssimazione nel campo delle idee e della valorizzazione del centro storico, sono tutti ingredienti che fanno presagire che neanche quest’anno Priverno sarà in grado di risolvere questo problema. Peccato, perché chi ci rimette, come al solito sono i giovani, a fronte di persone “che pretenderebbero la quiete già dalle 9 di sera in una calda notte d’estate”. Ma proposte risolutive non ce l’hanno nemmeno i rappresentanti di Gioventù Nazionale. E’ chiaro, a questo punto, che tutti gli attori debbano sedersi attorno ad un tavolo per trovare soluzioni condivise, evitando un inutile scontro frontale.
Priverno, per l’attività notturna di bar e pub va trovata una soluzione condivisa


