Per il quarto anno consecutivo sono all’orizzonte le prove Invalsi per gli studenti delle seconde classi delle scuole superiori. Un sistema introdotto dall’allora ministro Gelmini ma che gli studenti italiani non hanno mai mandato giù. Compresi quelli di Latina che rappresentati dal Comitato Provinciale, in vista del 14 maggio, la data deputata lo svolgimento dei test Invalsi, alzano la voce: “Le motivazioni alla base della somministrazione di questi test sono da tempo ben note: suddividere le scuole in relazione ai risultati e finanziarle in base alla posizione occupata in graduatoria, con la costruzione di un sistema d’istruzione nazionale a livelli differenti in cui le scuole stesse saranno costrette a una competizione sfrenata per adeguarsi agli standard richiesti dall’INVALSI pur di ricevere i finanziamenti. Già nel 2011, primo anno di somministrazione del test nelle scuole superiori, fu stanziato per la prima volta in via sperimentale un premio massimo di 70.000€ a scuola per quegli istituti che avessero raggiunto i primi posti nella graduatoria. I test INVALSI sono figli di una cultura nozionistica che non lascia alcuno spazio ad una comprensione critica. Gli studenti vengono spinti a scegliere fra risposte prestabilite, non inquadrabili neanche criticamente in un discorso complessivo; in questo modo si sacrifica del tutto l’apprendimento dei concetti in favore di quello delle nozioni. I test sono uguali per ogni indirizzo scolastico a testimonianza del fatto che la scuola si sta asservendo sempre di più alle logiche di un mercato a cui non interessa l’apprendimento dell’individuo, ma soltanto la sua efficienza produttiva indipendentemente dai talenti che ha scelto di valorizzare con la scelta del percorso di studi. L’INVALSI si è imposto sulla didattica, al punto che agli insegnanti viene chiesto sempre più spesso di interrompere o rallentare la normale programmazione per preparare gli studenti a sostenere i quiz. Addirittura compaiono libri di testo per la preparazione al test INVALSI, a dimostrazione di come si tenti di omologare sempre di più la didattica alle logiche imposte dal mercato. Come Consulta Provinciale degli Studenti siamo convinti che i Test INVALSI oggi costituiscano uno dei più grandi attacchi all’istruzione pubblica, che si divide sempre di più in scuole di serie A e di serie B, mentre si nasconde il classismo dietro l’artificio retorico del merito. Impedire all’INVALSI di stilare una classifica significa ritardare il progetto che si cela dietro le graduatorie e impedire che vada in porto. Boicottare l’INVALSI significa lottare per una scuola pubblica e per un’istruzione realmente di massa, gratuita e accessibile a tutti. In base a queste considerazioni, e in rappresentanza degli studenti medi di tutti gli istituti superiori della Provincia, la Consulta Provinciale Studentesca di Latina invita tutti gli studenti a boicottare il test Invalsi consegnando la prova senza compilarla,schierandosi in difesa della scuola pubblica e condannando il progetto che si cela dietro la somministrazione di questo test”.


