Il Tar del Lazio si è espresso sulla lunga, tormentata e drammatica storia della discarica di Borgo Montello. Il prolungato e grave inquinamento delle falde, dell’aria, del terreno con continue giornaliere emissioni odorigene moleste è stato ammesso da più parti. Lo hanno ammesso gli indagati di Ecoambiente (la prossima settimana l’ennesima udienza che subirà sicuramente l’ennesimo rinvio con le operazioni peritali di prelievo che non cominceranno se non a giugno inoltrato), lo ha ammesso l’ArpaLazio, il comune e la provincia di Latina, la regione Lazio, il ministero dell’ambiente e la comunità europea. Altra certezza (del comune, della provincia, della regione, del ministero, della comunità europea) la presenza nella discarica di rifiuti e fusti tossici che ha già portato a condanne certe. Ci sono poi le malattie che potrebbero essere state causate dalla discarica: cardiovascolari, apparato respiratorio, degenerative (alzheimer, parkinson) hanno falcidiato i residenti nei pressi della discarica. Poi la perdita totale del valore degli immobili, la morte di Don Cesare Boschin legata sempre agli sversamenti e traffici illeciti nella discarica. Per il TAR è certo che l’Indeco non possa essere dichiarata responsabile dell’inquinamento da tutti accertati. Libralato quindi, a questo punto solleva un dubbio/certezza: “A pagare saranno solo e sempre i cittadini: con l’aumento della bolletta, con la mancata attuazione della raccolta differenziata, con il costo di dirigenti e amministratori che non hanno saputo arginare l’inquinamento”.
Discarica di Montello, la Indeco non deve bonificare. Allora chi lo fa e chi paga?


