La Processione di Sezze, nella sua edizione 2014 ce la racconta il suo regista e direttore artistico Piero Formicuccia giunto alla sua regia numero 35. Nella vita fa il dirigente di settore al comune di Sezze. E’ laureato in Psicologia e cura anche la direzione artistica dell’evento. E’ regista che degli spettacoli dell’associazione il Grillo che durante l’anno mette in scena saggi e anche dei musical alcuni dei quali ad argomento religioso. Il suo apporto insieme a quello di tutti i componenti dell’Associazione della Passione di Cristo è indispensabile per la riuscita di un evento simbolo di una città intera.
Origini della Rappresentazione della Passione
Le origini della Processione come la conosciamo oggi risalgono al 1933 grazie all’opera dell’avvocato Filiberto Gigli che diede vita all’Associazione Passione di Cristo.
Punti di forza
Il punto di forza maggiore è l’Associazione Passione di Cristo che lavora tutto l’anno e dura a prescindere da politica, eventi e situazioni
I numeri dell’edizione 2014
Circa 42 quadri (forse qualcuno in più). I partecipanti sono saliti ad 800, 10 cavalli e 2 carri. Per vederla sfilare tutta occorreranno 50 minuti circa. Due postazioni amplificate e con luci a Porta Pascibella e in Piazza dei Leoni
Momento più drammatico
La serie di scene che vanno dal tribunale di Pilato fino al Calvario e gli scheletri
Momento più suggestivo
Tutta l’atmosfera creata dalla stessa architettura della processione che proietta dentro alle scene
Riconoscimento maggiore
Il convegno dell’Europassione che abbiamo ospitato nel 2003 nel quale, dopo aver assistito alla nostra Processione i maggiori esponenti delle varie associazioni europee dissero che dopo Oberammergau, c’è Sezze
Caratteristiche della Passione di Cristo che metti in scena
Sarà rivisitata togliendo tutti i quadri dei santi tranne quello di San Carlo.
Cosa invidi alla Passioni limitrofe
Sembrerò poco modesto, ma dico nulla, questa processione ha una tradizione e rappresenta una cultura che da soli costituiscono un patrimonio immenso
Appello allo spettatore, perché deve scegliere la tua rappresentazione
Se lo spettatore vuole trovare la giusta coniugazione tra riflessione religiosa e spettacolarità, penso che Sezze risulti il miglior connubio possibile


