E’ raggiante e quasi incredulo, forse sopraffatto dall’emozione Claudio Sperduti quando, dopo aver appreso della vittoria alle primarie di Maenza, lo aggiungiamo di persona per sentirlo a caldo. Il suo primo pensiero è per il dato totale di coinvolgimento al voto: “Voglio partire dal dato dell’affluenza che mi ha sorpreso in positivo. Ottocento persone rappresenta circa il 40% dell’elettorato maentino se consideriamo i circa 2000 aventi diritto al voto. E’ un record positivo per le primarie a Maenza”.
Gli chiediamo di andare oltre, di cercare di individuare il nuovo percorso che questo risultato inizia: “Rappresenta un buon punto di partenza. Adesso comincia una nuova fase di lavoro ancora più intensa insieme a tutta la coalizione. Adesso abbiamo solo stabilito chi dovesse essere il candidato. Il primo messaggio lo rivolgo a Paola Cacciotti visto che da adesso non siamo più avversari. Nel vero senso della parola avversari non lo siamo mai stati ma adesso dobbiamo tornare a lavorare insieme su uno stesso progetto. Siamo due risorse di una futura lista che comprende oltre al PD anche le forze della coalizione
Ci aspetta un grande lavoro fatto di ascolto e di progettazione. Abbiamo fino ad ora raccolto ed ascoltato le istanze di associazioni, di imprenditori, di artigiani, di commercianti e anche dei consiglieri di maggioranza e con gli uffici del Comune. Sono venute fuori tante indicazioni che dovremo essere bravi ad analizzare e ad approfondire per avere davanti un quadro quanto più fedele possibile alla realtà di Maenza per adottare provvedimenti e intraprendere direzioni che aiutino Maenza a ripartire”.
Prima delle votazioni si era parlato di possibilità di inquinamento del risultato, tentativi di indirizzamento o altro: “In alcuni casi penso che ci siamo stati dei voti non per il candidato migliore ma a mettere in difficoltà uno dei due candidati. Sono venuti a votare molti delle famiglie e degli imprenditori del comitato a favore del biogas e sinceramene dubito che possano essersi espressi in mio favore. In quest’ottica non so nemmeno in che proporzione il voto di adesione possa andare rivisto e scremato ma penso sia un dato fisiologico per elezioni primarie. Ma non è il caso di pensare a questo perché c’è tanto altro da fare. Allo stesso tempo però mi fa piacere il voto di persone al di fuori dei soliti contesti politici dei partiti”.
Non poteva essere altrimenti, le recenti vicende legate agli incendi a Farneto e la questione biogas, tornano gioco forza nei discorsi legati alla recente quotidianità di Maenza:
“Non potrebbe essere altrimenti visto che hanno segnato una realtà maentina, lontana da certe logiche di quanto accaduto. Non potrebbe essere altrimenti perché io in prima persona ho condotto la battaglia per l’ambiente, per la vallata di Farneto. E colgo l’occasione per chiarire che non sono assolutamente contrario al biogas a priori. Sono favorevole al biogas se l’impianto è pensato, dimensionato e strutturato a sostegno e al servizio delle aziende agricole. Mi vede contrario quando diventa sostitutivo all’azienda agricola stessa. Che gli agricoltori della zona pensino ad un impianto a biogas che faciliti una parte del loro lavoro come quella dello smaltimento delle deiezioni animali, mi trova accordissimo. Quando per dimensioni, kilowatt e quanto altro, l’installazione biogas diventi un’impresa a se stante allora, per l’impatto ambientale che può comportare mi trovo contrario”.


