“Una decisione difficile ed inevitabile a questo punto, si torna a casa”. E’ questo l’epilogo del tentativo di Daniele Nardi, 37enne alpinista setino, impegnato nella scalata del Nanga Parbat, una delle montagne più difficile da affrontare, in inverno e in solitaria. E’ lo stesso alpinista a confermare la difficile decisione dalle pagine del suo blog: “Non solo le condizioni del tempo e della montagna, ma tanto altro difficile da spiegare hanno determinato la decisione. Dettagli e un racconto che spero di fare nei prossimi giorni appena rientrato o in conferenza stampa. Così ho deciso senza ripensamenti di non aspettare e andare via, ed anche velocemente. Potrei attendere mille finestre di bel tempo – prosegue Nardi – ma il fatto che le condizioni per cui da solo potrei, con un ragionevole margine di sicurezza, tentare una salita, non ci sono e non ci saranno. Anche il tempo ha deciso di cambiare regime rispetto a dicembre e a gennaio e diventare instabile. Dopo essere salito verso la via Kinshofer per test, ho capito che queste condizioni del ghiaccio mi impongono uno stile più pesante sullo sperone e quindi più lento, il che mi richiederebbe almeno 5 o anche 6 giorni di bel tempo. Veramente rari da queste parti. Sicuramente – conclude Daniele Nardi – un’esperienza grandiosa che lascia il segno ed insegna tanto. Non nego che il crollo del seracco dell’altro giorno mi abbia toccato in particolare modo”.


