Anche la civica denominata l’Altra Maenza, riconducibile all’attuale maggioranza consigliare di maentina che, con Mastracci sindaco è al governo da dieci anni, inizia a parlare alla cittadinanza in ottica elezioni. La tappa elettorale del 26 maggio infatti deciderà le sorti amministrative del paese per i prossimi cinque anni. Proprio l’Altra Maenza, mossa dall’esperienza governativa uscente, propone una sua lettura che parte dal dato nazionale: “L’economia globale e soprattutto quella nazionale è in una crisi profonda e il sistema offre scarse opportunità agli enti locali di accedere a finanziamenti per favorire uno sviluppo sostenibile nei nostri comuni”. Poi arriva la stoccata all’opposizione: “In questo contesto si collocano le primarie del PD del nostro paese che ci auguravamo potessero essere un momento di democrazia, di incontro con i cittadini in assemblee aperte per confrontarsi con i candidati su idee e programmi. Ad oggi, a quanto risulta alla cittadinanza, le uniche differenze fra i due candidati sono rappresentate dal sesso, dall’età, il lavoro e la personale simpatia. Le uniche notizie le apprendiamo dai social network, dove a cadenza giornaliera ciascuno dei candidati trova modo di annunciare le opere che realizzerà qualora venisse eletto, senza che l’annuncio sia suffragato da nessuna seria riflessione soprattutto sulla copertura degli oneri finanziari”. La critica scende nei particolari: “Tra i progetti più fantasiosi va segnalata la dichiarata volontà di valorizzare la sorgente di Montacuto, dimenticando il fatto che fino al 2032 la stessa continuerà ad essere gestita dalla società Acqualatina; per quanto riguarda l’installazione di dossi artificiali sulla strada provinciale Madonna dei Martiri a Farneto , lo dice il nome stesso che non è una strada comunale e non è una strada urbana, e dunque il Comune non ha sulla stessa alcun potere. Per ripristinare la viabilità Comunale, che consta di circa 70 Km di strade, la soluzione annunciata è quella contrarre mutui a carico del bilancio comunale che, purtroppo, fa a pugni con una capacità di indebitamento ulteriore dell’ente che ecceda la stratosferica somma di 10.000 euro”. Non bastasse, c’è anche un riferimento, assai duro, al patatrac degli aventi diritto al voto delle primarie: “Martedì 11 marzo è uscito l’ennesimo comunicato di modifica, in corsa, delle modalità di voto per le primarie e qui, in barba alla tanto decantata apertura alla cittadinanza vengono stabiliti una serie di divieti: non possono votare gli appartenenti, in altra assemblea elettiva, a gruppi che non siano espressione dei movimenti che sostengono la coalizione (e allora perché privatamente tramite sms ad alcuni avete richiesto sostegno?) gli iscritti ad altri partiti politici (e i simpatizzanti dichiarati non iscritti?!), chi non si riconosce nel programma e nei valori del PD (programma che è difficile ‘riconoscere’ se nessuno lo ha mai scritto e valori estremamente elastici se dentro c’e l’estrema destra ed l’estrema sinistra ?)”. Quindi la considerazione finale: “Il nostro timore è che tutto ciò possa surriscaldare gli animi, già poco a giudicare da alcuni toni, dei candidati e del loro entourage e aumentare la confusione generale a scapito della decantata trasparenza e partecipazione. In un momento delicato si sta perdendo lucidità e chiarezza. Noi, spettatori interessati, come è giusto che sia in democrazia, siamo l’altra Maenza: per noi non conta l’appartenenza, ma la condivisione del programma e la consapevolezza oggettiva che oltre i proclami vi è una realtà, non facile, con cui misurarsi”.