Una serata di San Valentino con le note della musica popolare e la musica folk della tradizione? Si può coniugare il tutto al Circolo Hemingway, dove domani sera si esibicono Bob Corn e i Canusia. Bob Corn è un artista con un sound suggestivo e parole che arrivano al cuore. Un uomo con la chitarra di S. Martino Spino che è una frazione di Mirandola, comune del modenese immerso nel verde e luogo di nascita (nel 1968) di Tiziano ‘Tizio’ Sgarbi in arte Bob Corn. Nonostante la dimensione rurale in cui cresce, il ragazzo individua subito nel mondo della musica la strada da intraprendere, inizialmente dietro le quinte come organizzatore di show, festival e tour per band emergenti, e poi come discografico indipendente con l’etichetta Fooltribe, che negli anni successivi scopre e lancia diversi artisti. Ma il ruolo di addetto ai lavori apprezzato e rispettato non basta a Sgarbi, che presto sente l’esigenza di comporre personalmente la propria musica. I suoi primi scritti e componimenti risalgono al 2001 ed è proprio in quel periodo che nasce Bob Corn, l’alter ego che soddisfa le sue urgenze creative, mentre il più regolare Tiziano continua a rivestire le funzioni di sempre. I Canusia (Mauro D’Addia voce e chitarre, Anna Maria Giorgi voce, percussioni) cantano canzoni popolari del Lazio. Nascono ufficialmente il 3 aprile 2006 esibendosi per la prima volta in una festa popolare a Sezze. Ed è proprio nel paese lepino che Mauro D’Addia e Anna Maria Giorgi riscoprono il valore delle proprie tradizioni e i relativi canti che riaffiorano dai propri ricordi infantili. Da subito i Canusìa si domandano cosa fosse rimasto di quel mondo antico sepolto dalle macerie di uno sviluppo sconsiderato, nasce quindi un desiderio di ritrovare questo mondo attraverso l’ascolto delle testimonianze canore delle persone più anziane. Il desiderio infatti è la parola chiave che guiderà il gruppo nella ricerca del proprio nome: in dialetto setino canusìa vuol dire infatti desiderio.