“Il pino caduto” o, meglio, “Il pino abbattuto”. Potrebbe essere il titolo di una telenovela che, a Priverno, va avanti da un paio di settimane. Vediamo di fare un pò d’ordine. Una quindicina di giorni fa comincia a girare una voce: il pino di piazza Martiri d’Ungheria, nei pressi dell’edicola e a ridosso dei giardinetti di Borgo Sant’Antonio, sarà abbattuto. Si dice che sia malato. O, forse, no: è solo pericoloso per l’incolumità delle persone. C’è addirittura chi corre molto più avanti: “forse si vuole favorire qualcuno”. Sulla rete si sviluppa un dibattito acceso. Vi partecipano persone collocate su posizioni politiche distinte e distanti: dalla sinistra (Sel) alla destra (ex An), al centrodestra, al Movimento 5 Stelle. Carlo Martellucci, candidato alle scorse amministrative nella lista “Priverno Città”, pubblica una documentazione fotografica: non si sa mai, potrebbe servire a futura memoria. Su face book interviene allora il sindaco Angelo Delogu: è il 13 gennaio. Scrive testualmente: “La notizia dell’imminente taglio dello storico pino di Borgo S. Antonio non è del tutto corretta. Pertanto, sta rischiando di alimentare una discussione tutta costruita sul chiacchiericcio e sulle imprecisioni. Cerchiamo di fare chiarezza. Il pino ci è stato segnalato come pericoloso. Un agronomo che collabora col Comune di Priverno ha redatto una relazione in cui dice che effettivamente lo è, a causa soprattutto del fatto che molti lavori del passato ne hanno reciso le radici e anche in considerazione dell’estrema altezza della pianta. Ci avvertono in particolare che, in caso di maltempo, potrebbe cadere. Ma sia io che l’assessore Petrole, che sta seguendo da vicino la vicenda, abbiamo immediatamente frenato e ci siamo chiesti se la situazione di pericolo potesse scongiurarsi anche con una semplice potatura. A questo scopo ci stiamo dotando di ulteriori notizie e pareri e sulla scorta di questo materiale documentale decideremo il da farsi. Noi speriamo di salvare l’albero, garantendo comunque l’incolumità dei cittadini. Ma se ciò, per ragioni di sicurezza, non fosse possibile, io mi impegno fin da ora a piantare un albero di una varietà meno instabile”. Il 27 gennaio, senza che dal Comune escano notizie ufficiali, il pino viene abbattuto. Carlo Martellucci, nel darne la notizia, ironizza sulla “eliminazione” a tempo di record del pino del Borgo: “meno di mezza giornata e con il maltempo che imperversava”. Poi, però, si appella al sindaco Delogu, affinché mantenga la sua promessa: “Speriamo che faccia piantare un albero sempreverde – scrive – in modo che possa crescere con i nostri figli, come noi siamo cresciuti col pino abbattuto”. Ma la polemica non finisce. Sempre sui social network si continua a fare considerazioni su “quel” pino. Qualcuno paragona l’abbattimento del pino del Borgo al taglio di tutti i pini del parco di San Martino avvenuto qualche anno fa. Altri minacciano denunce al Corpo Forestale dello Stato. L’impressione è che la storia non sia ancora finita.
Mario Giorgi


