Indubbiamente, qualcosa di insolito è accaduto e, probabilmente, è anche da verificare proceduralmente ai sensi di quanto previsto dallo Statuto del Comune e del Regolamento che disciplina la convocazione e lo svolgimento dei lavori del Consiglio comunale di Priverno. Cerchiamo di fare un pò di ordine. Venerdì 24 gennaio il presidente del Consiglio comunale, espressione della maggioranza di centrosinistra che da otto mesi governa la cittadina lepina, Roberto Antonini (Pd), convoca la Commissione dei capigruppo per calendarizzare l’assise del 30 gennaio prossimo. Si decide, insieme, i punti da mettere all’ordine del giorno della massima assise cittadina. Sentiamo Fabio Martellucci, capogruppo di “Priverno Città”: “Si era deciso di inserire una serie di punti all’odg, tra cui il Piano triennale della prevenzione della corruzione, una delibera per approvare il Regolamento delle Entrate al fine di consentire ai contribuenti eventuali rateizzazioni (quanto mai necessario viste le recenti vicende della Tarsu 2007/2008), una delibera con la quale prorogare il termine per la scadenza del versamento dell’imposta comunale per l’occupazione suolo pubblico e per l’imposta della pubblicità (anche tale provvedimento quanto mai necessario per dare ossigeno ai contribuenti), infine, ma non per ultimo, dopo l’ordinanza del Giudice con la quale è stata dichiarata l’incompatibilità di Paolo Picozza dal ruolo di Consigliere comunale, la relativa surroga con il sig. Pelagalli Guglielmo”. In data odierna (lunedì 27 gennaio Ndr) lo stesso rresidente del Consiglio Antonini – è sempre Martellucci a parlare – comunica che “la seduta del 30 è rinviata” dopo aver preso atto di una nota del sindaco. Nota nella quale il primo cittadino, Angelo Delogu, avrebbe riferito di “non aver preso parte alla Conferenza dei capigruppo, di non conoscere le questioni poste in discussione” e, quindi, in quanto sindaco, avrebbe chiesto di “non provvedere alla convocazione del Consiglio comunale”. A questo punto, Fabio Martellucci, dopo aver espresso “solidarietà al Presidente del Consiglio comunale di Priverno Roberto Antonini”, pone tre specifiche domande che, inevitabilmente, necessitano di una risposta per non dar adito a dubbi o sospetti. La prima: “È a conoscenza il sindaco che lo Statuto ed il Regolamento attribuiscono al presidente del Consiglio, e non a lui, il compito di convocare il Consiglio comunale, dopo aver sentito con funzione consultiva la Conferenza dei capigruppo?”. La seconda: “Posto che al sindaco erano noti tutti gli altri punti, è possibile che egli non fosse a conoscenza del fatto che in quella Conferenza dei capigruppo fosse stato deciso di porre all’ordine del giorno l’avvenuta decadenza del consigliere Picozza e quindi la surroga dello stesso con il sig. Pelagalli Guglielmo?”. La terza: “E’ giusto non far convocare il Consiglio comunale e quindi non far votare punti all’ordine del giorno particolarmente utili al cittadino perché tale surroga, a quanto si sente in giro, non sarebbe gradita a tutta la maggioranza?”. La questione della surroga del consigliere Pelagalli (candidato nella lista di Delogu, ma di chiara emanazione del centrodestra privernate NdR), secondo Fabio Martellucci sta facendo “nascere nella maggioranza una divaricazione politica”. Questo però “non giustifica una delegittimazione politica ed istituzionale del presidente del Consiglio Antonini, al quale va la mia solidarietà, oltre che una delegittimazione dell’intera Conferenza dei capigruppo che, sulla base della nota del sindaco, a partire da domani, senza il suo parere favorevole, non potrebbe più contribuire a programmare ed organizzare i lavori del Consiglio comunale”. Noi ci limitiamo alla cronaca, in attesa di eventuali risposte del sindaco e, comunque, della maggioranza.
Mario Giorgi
