La vicenda del Consiglio comunale di Priverno, fissato ma non convocato per giovedì 30 gennaio è oggetto di riflessione da parte del consigliere di opposizione Angelo Galli (Priverno nel futuro). L’assise – spiega – è stata “inspiegabilmente ed arbitrariamente rinviata”, benché la Commissione dei capigruppo fosse stata regolarmente e legittimamente convocata dal presidente del Consiglio, Roberto Antonini (Pd). Se è vero come è vero – insiste Angelo Galli – che la motivazione è quella per la quale il “sindaco non era a conoscenza dei punti all’o.d.g. individuati dal presidente del Consiglio (cosa gravissima se fosse accaduto, ma sappiamo che non è così), ci troviamo di fronte ad un atto d’imperio reso d’autorità governativa in spregio alle regole democratiche, allo Statuto e Regolamento comunale, e ai principi di correttezza”. In un colpo solo le figure istituzionali e politiche “sono state delegittimate e svuotate della benché minima considerazione senza la possibilità di confronto e di un auspicato contraddittorio”. In buona sostanza – sostiene il consigliere di opposizione – sono stati delegittimati “il presidente del Consiglio (al quale esprimo solidarietà per essere stato “vittima del sistema”); tutti i capigruppo nelle persone dei singoli consiglieri ed in qualità di rappresentanti dei Gruppi consiliari di riferimento: Pd, Sel , “Gruppo autonomo di maggioranza”, Priverno Città e Priverno nel futuro”. Forse l’unica ragione per la quale si è agito con questo metodo antidemocratico esponendo il presidente del Consiglio ad una pessima figura – continua Angelo Galli – è da individuarsi nel fatto che sull’amministrazione comunale pende ad oggi una spada di Damocle: è tenuta ad ottemperare immediatamente all’ordinanza del Tribunale di Latina convocando un Consiglio comunale ad hoc avendo come punto all’o.d.g. la surroga del consigliere Paolo Picozza con Guglielmo Pelagalli ed in quella sede, probabilmente, emergerebbero “tutte le conseguenze del caso, ovvero che il Tribunale ha delegittimato questo Consiglio comunale al rilievo che solo il sottoscritto ha votato attenendosi alle prescrizioni di legge”. L’unico dato certo – è sempre Galli a parlare – è che siamo arrivati alle battute finali di un film ed ancora oggi non sappiamo se considerarlo come un film comico o un film drammatico. Sta di fatto che questa amministrazione comunale “spesso e sovente manifesta disorganizzazione”.
Mario Giorgi


