Ancora non si placano le polemiche all’interno del Partito Democratico di Roccagorga e nonostante la decisione a larga maggioranza, di non dare luogo alle primarie, con la riconferma diretta alla candidatura di Carla Amici, arrivano ancora strascichi. A prendere la parola a proposito è Gianni Atrei che osserva: “Non trasformiamo il PD in Partito del Sindaco. Chi nega le primarie vuole questo. Ritengo inaccettabili le motivazioni politiche addotte contro le primarie dal segretario Spaziani e penso che l’unico motivo per cui non si vogliono fare esprimere i cittadini sia per paura del loro giudizio. Purtroppo quando in politica si ragiona con la paura alla fine si perde “. Chiaro il riferimento di Atrei sulle prossime amministrative di maggio. Ma l’intervento dell’ex assessore ai servizi sociali non si ferma a questa considerazione e punta diritto a criticare le valutazione politiche con cui il segretario Spaziani ha negato le primarie chieste dal 37% degli iscritti nel mese di ottobre 2013. Spaziani, nella sua relazione votata a maggioranza dal direttivo ha parlato di dissenso organizzato, di Primarie come scenario utile all’inquinamento del voto, liquidando tra l’altro la richiesta di Primarie come pericolosa per l’unità del Partito. Su questi punti dichiara Atrei “Mi sembrano concetti difficili da accettare soprattutto perché provengono dal segretario del PD ovvero un Partito che fa delle primarie e del diritto di scegliere dei cittadini una stella polare della sua azione politica e culturale. Quello che traspare, continua Atrei, è l’intenzione di difendere a tutti i costi il nostro sindaco. Per quanto mi riguarda, conclude Atrei, trovo assurdo che un Partito si schieri a difesa di qualcuno invece di difendere qualcosa. Niente contro nessuno, prosegue Atrei, ma ritengo che a Roccagorga il PD possa esprimere una leadership nuova e alternativa a quella attuale e poiché no intende difendere a tutti i costi le mie convinzione chiedo solo che sia fatta una verifica preventiva e per questo ribadisco l’urgenza e la necessità di indire le primarie”.


