Deciso intervento sulla situazione sanitaria di Priverno da parte di Francesco Baratta e Federico D’Arcangeli, segretari locali rispettivamente del Partito democratico e di Sinistra Ecologia e Libertà. Il cahier de doleance è piuttosto nutrito. Il Consultorio di via Torretta rocchigiana è ancora senza ginecologo e va avanti grazie al contributo di un medico che fa volontariato; i servizi nell’ex ospedale “Regina Elena” perdono pezzi che non vengono sostituiti e impoveriscono sempre più l’offerta sanitaria per le comunità del territorio e, nonostante le legittime aspettative dovute al fatto che l’ex nosocomio di piazzale San Marco sia stato il primo nel Lazio ad essere sottoposto ad un processo di riconversione, Priverno non è tra i Comuni che, secondo il Decreto del presidente della Giunta regionale Nicola Zingaretti delle scorse settimane, saranno sede di una “Casa della Salute”. E’ vero – sottolineano Baratta e D’Arcangeli – che il pronto intervento degli amministratori privernati ha ricevuto dai rappresentanti regionali “ampie rassicurazioni verbali sul futuro della struttura”, ma è altrettanto vero che queste rassicurazioni, proprio per il loro “carattere di ufficiosità” vengono ritenute dai due esponenti politici privernati “non sufficienti”. “Sappiamo di trovarci oggi in mezzo al guado, e certo non per nostra responsabilità: il vecchio “Regina Elena” non è più proponibile e l’edificio nuovo di Madonna delle Grazie non è ancora pronto, ma inserire nel Decreto una norma che dica chiaramente che anche le strutture sottoposte a riconversione dal decreto della Polverini, tra cui quella di Priverno, saranno sede di Casa della Salute non appena terminati i lavori (che nel frattempo sono ricominciati dopo un colpevole ritardo di circa due anni Ndr), sarebbe solo riconoscere il buon diritto delle nostre popolazioni a tutelare la loro salute. Sarà nostro impegno, perciò – concludono Baratta e D’Arcangeli – tenere alta l’attenzione su un tema così delicato e fare in modo che gli impegni presi dalle istituzioni nei confronti della popolazione di Priverno, e di quella comprensoriale tutta, vengano rispettati”.
Mario Giorgi

