La Regione è al lavoro per un nuovo sistema di accesso al credito, per permettere alle imprese di essere più competitive. Cinque le mosse per la ‘rivoluzione del credito’: innanzitutto tagliare costi e poltrone con la riorganizzazione della governance. In particolare, con l’incorporazione di Bil in Sviluppo Lazio, la Regione torna a essere un vero garante del credito, spogliandosi del ruolo improprio di gestore diretto. La legge sul riordino delle società regionali dedicate al settore permette di creare un’unica società sullo sviluppo, con un risparmio di almeno 6 milioni di euro l’anno e il taglio di 32 poltrone. Il secondo punto consiste nel raddoppiare i beneficiari del fondo di garanzia. Con l’accesso diretto al Fondo centrale di garanzia si potrà raddoppiare la platea dei potenziali beneficiari rispetto al passato. All’interno del Fcg e’ stato istituito, con un finanziamento regionale di 30 milioni, un ‘Plafond Lazio’ cui sarà possibile accedere dal 4 gennaio 2014. Punto focale è quello di abbattere i costi di gestione. Sarà bandita nei primi mesi del 2014 una gara pubblica per la Gestione del Fondo di riassicurazione finanziato dalla Regione per 30 milioni di euro, in modo da aumentare la concorrenza e abbattere i costi di gestione. La quarta sfida che si propone la Pisana è quella delle risorse, con 125 milioni di Euro in arrivo. Grazie all’accordo con la Bei viene aperta una nuova linea di credito da 125 milioni di euro per finanziare i prestiti del sistema bancario verso gli investimenti delle imprese del Lazio. Con questa misura sarà possibile sviluppare fino a 250 milioni di interventi. Infine gli anticipi sui crediti dalla Regione. E’ stato siglato un Protocollo d’intesa tra la Regione e le banche che rafforza l’impegno comune per favorire sempre più l’accesso al credito da parte delle imprese. Il Protocollo di oggi segue l’accordo già siglato nelle scorse settimane con il quale il sistema bancario ha dato la sua disponibilità ad anticipare alle imprese la liquidazione dei crediti ex decreto 35. “L’impegno sul credito – comunicano dalla Pisana – non è una parentesi, ma si inserisce in una nuova politica economica regionale per dare segnali di cambiamento e forza al sistema produttivo”.


