Che la polemica politica, a suon di comunicati stampa, fosse una caratteristica di Priverno, i cittadini se ne erano accorti da molto tempo. Che gli amministratori comunali, ancorché oberati dagli impegni quotidiani per rispondere alle esigenze dei propri amministrati, riuscissero a trovare anche il tempo di scrivere – o far scrivere – comunicati di risposta a chi dalle opposizioni, interne o esterne al Consiglio comunale, li criticava è abitudine invalsa da circa un decennio. Ma che sembra oggi continuare a perseverare. Prendiamo ad esempio una vicenda che potrebbe sembrare banale, ma che conferma questa teoria. Bruno Silvagni, assessore all’Ambiente nella Giunta di centrodestra di Umberto Macci fino al 26 maggio scorso, in un comunicato ad un giornale locale, soffermandosi su alcune piccole opere pubbliche realizzate dall’attuale amministrazione di centrosinistra, rivendicava i meriti alla Giunta di cui egli aveva fatto parte, precisando che se è vero che l’attuale amministrazione aveva provveduto ad eseguire alcuni lavori (bitumazione di alcuni tratti di strade urbane e periferiche), è altrettanto vero che quegli stessi lavori erano stati appaltati dalla Giunta precedente. Insomma, date a Cesare quel che è di Cesare. A conferma dell’abitudine decennale di cui si parlava, ecco la risposta di Delogu, 34enne sindaco di Priverno. “Apprezziamo il fatto – ha affermato Delogu in un comunicato – che ci sia ancora qualche coraggioso pronto a battersi a spada tratta per difendere l’operato dell’amministrazione che ci ha preceduto. Credo che siano davvero in pochi ormai, anche tra chi di quell’esperienza è stato protagonista nei panni di amministratore”. Il primo cittadino privernate ci tiene a sottolineare anche altri aspetti dell’intervento dell’ex assessore Silvagni. “È nella logica dell’alternanza democratica – ha continuato Delogu – che un’amministrazione subentrante si trovi in eredità dalla precedente appalti e lavori da completare. E la differenza tra l’amministrazione che guido e quella che ha guidato per dieci anni Priverno sta proprio in questo. In appena sei mesi siamo riusciti a definire nuovi appalti e portarne a termine altri di grande rilevanza, come quelli relativi agli edifici scolastici. L’amministrazione di cui Silvagni si fregia di aver fatto parte, invece, non solo non è riuscita a portare a termine opere più o meno grandi, ma ha addirittura complicato le cose. Basta fare un giro per le strade della città, basta guardare opere come il parcheggio della stazione di Fossanova, Palazzo Zaccaleoni, Palazzo San Giorgio, le Mura”. Ma la vera eredità della precedente amministrazione – ha concluso il sindaco di Priverno – è ben altra: “Ogni giorno, io e i membri della maggioranza, ci troviamo a fare i conti con l’eredità di chi ci ha preceduto. Ma quella vera. Ci troviamo ogni giorno a fare i conti con un caos amministrativo che rallenta il nostro operato e causato da dieci anni di assenza ingiustificata di chi era stato chiamato a governare questa città; stiamo tentando di ricucire i rapporti con una comunità cittadina sfilacciata e demotivata, ormai rassegnata allo stato di degrado e abbandono che hanno caratterizzato l’ultimo decennio. Ci troviamo un bilancio che pesa come un macigno sul futuro economico e sociale di questa città. E c’è chi, fortunato lui, ha ancora il coraggio di glorificare i fasti di un passato disastroso”. Ai nostri lettori l’ardua sentenza!
Mario Giorgi


