Cinque anni per Vincenzo Carmine Saccone, Ivano Tassinari, Clemente Duras, due anni e sei mesi per Kiril Yankulov. Queste le condanne emesse ieri pomeriggio dai giudici del collegio penale del tribunale di Latina (giudice Lucia Aielli, a latere Cecilia Cavaceppi e Luigi Giannantonio), nell’ambito del processo scaturito dall’inchiesta denominata “Superkiwi”. Quattro ordinanze di custodia cautelare avevano colpito gli imputati nel 2010, al termine degli accertamenti condotti dal Nucleo Anti Sofisticazioni di Latina sulla produzione e il commercio di sostanze dopanti, ritenute nocive per la salute, utilizzate per aumentare le dimensioni dei kiwi e accelerarne la crescita. Tra Aprilia e Cisterna erano state effettuate numerose perquisizioni e scoperto un laboratorio artigianale. Agli uomini la sentenza ha riconosciuto l’aggravante del reato associativo: secondo il Pubblico Ministero Antonia Giammaria (che durante la requisitoria aveva chiesto dieci anni per i primi tre e sei per il bulgaro), avrebbero costituito un’associazione capace di mettere in atto pericolose attività per la salute pubblica, noncuranti degli effetti nocivi che i prodotti avrebbero avuto specialmente per gli agricoltori che li utilizzavano. Secondo l’accusa, con ruoli diversi, si sarebbero occupati di importare dalla Cina agrofarmaci, lavorarli e commercializzarli: questi sarebbero stati ottenuti miscelando il Dormex, sostanza riconosciuta come illegale dalla Commissione Europea, al Sotofex, commercializzato anche in Italia. Il Tribunale depositerà le motivazioni della sentenza entro novanta giorni e l’appello da parte dei difensori degli imputati, gli avvocati Paolo Censi e Giusi Grigoli, appare scontato.




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