Nel consiglio comunale di fine novembre a Priverno, stavolta non c’è stata nessuna telecamera addetta alle riprese e tanto meno non ha avuto luogo la diretta streaming come successo il mese precedente. Voglia di censura? C’è chi ha avanzato pure tale ipotesi ma a rispondere ci ha pensato la stessa maggioranza che, toccata dalla critica di aver addirittura redarguito uno dei presenti che stava furtivamente effettuando una ripresa tramite un telefonino, facendolo smettere, ha precisato sul canale ufficiale di Facebook: “Il regolamento comunale in materia e approvato all’unanimità, prevede che sia necessaria un’autorizzazione per effettuare le riprese durante il consiglio comunale. Il signore che riprendeva furtivamente l’assise comunale, nascondendo maldestramente un cellulare in mezzo alle gambe nella speranza di non essere visto, non aveva questa autorizzazione né l’aveva mai richiesta. Per questo motivo gli è stato chiesto di interrompere. Non c’entra nulla la trasparenza, si tratta solamente di rispettare poche e semplici regole stabilite civilmente e democraticamente”. Chi vuole riprendere, faccia richiesta.

