Uno che vince quattro titoli di fila a 26 anni, che si laurea campione del mondo con tre gare d’anticipo, fa notizia più al sabato quando si qualifica secondo alle spalle del compagno di squadra Webber che non quando la domenica parte di getto, si riprende subito la prima piazza e non la lascia più, nemmeno ai pit stop, infliggendo distacchi quasi imbarazzanti agli avversari con una facilità disarmante, tanto che dal box gli dicevano che non c’era bisogno di spingere così tanto e frima la vittoria numero 7 di fila, battendo pure questo record di Schumacher. Detto della gara di Vettel, alle sue spalle Webber, nonostante problemi al kers, scopre di avere pure lui una Red Bull e arriva secondo, davanti ad un combattivo Rosberg, un Grosjean a tratti velocissimo e ad un Fernando Alonso che, dopo le tribolazioni delle qualifiche e una prima parte di gare in difesa (per strategia) nella seconda parte inizia a spingere, firma sorpassi con carattere e grinta risalendo fino ad un quinto posto che, con la Ferrari che si ritrova, è davverro il massimo che si poteva fare. Dietro di lui Di Resta, Hamilton e Massa, che ad un ceto punto, dopo aver fatto tutto bene, pare smarrire la sua stessa strategia trovandosi indietro rispetto alle attese.

