MEDITERRANEO – 34 corpi senza vita recuperati, 206 superstiti. E’ questo l’ennesimo, tragico, bilancio del naufragio di ieri nei mari tra Malta e la Sicilia. A renderlo noto la Marina militare, che insieme alle forze armate maltesi è intervenuta per soccorrere il barcone naufragato: “Nella notte – si legge in un comunicato – individuato un altro gommone a 80 miglia a Sud Est da Lampedusa, dove si sono dirette la fregata Espero e il pattugliatore Libra della Marina militare. La nave Libra, accertate le precarie condizioni di stabilità e galleggiabilità, ha dichiarato lo stato di emergenza, ricerca e soccorso, e sta procedendo a prestare soccorso e imbarcare i migranti”. I profughi in salvo sono un’ottantina. E ancora un altro barcone con 183 persone a bordo, tra cui 34 donne e 49 bambini, è stato invece agganciato in prossimità dell’imboccatura del porto, a circa un miglio dall’isola. Anche in questo caso i migranti stanno per essere trasferiti nel Centro di prima accoglienza che in questi giorni è stato al collasso. Nel porto di Lampedusa in queste ore convulse ha fatto ingresso il pattugliatore Cassiopea, che prenderà a bordo le bare delle vittime del naufragio del 3 ottobre, i 339 corpi recuperati in questi giorni. Le salme sono state radunate e composte nell’hangar dell’aeroporto trasformato per nove giorni in obitorio e in luogo dell’identificazione da parte dei parenti sopravvissuti, chiamati a riconoscere gli effetti personali dei loro cari. Destinazione di Cassiopea sarà Porto Empedocle. Da qui le bare saranno distribuite tra i Comuni siciliani che hanno dato la disponibilità al seppellimento.