A Phillip Island scoppia il caos gomme: la pista rifatta nei mesi scorsi ha troppo grip e le gomme finiscono subito. La Bridgestone, quindi, è costretta ad utilizzare una gomma non prevista, con una mescola più dura. La direzione di gara si trova costretta a cambiare le regole in corsa per evitare guai maggiori: si gareggerà sempre con la gomma dura, ma con la procedura del flag to flag, cioè il cambio di moto ai box imposto a tutti e in una finestra di giri prefissata fra il 12° e il 14° giro. Nessun pilota potrà fare più di 14 giri con la stessa copertura. La corsa, inoltre, verrà accorciata a 26 giri anziché 27. Nella qualifiche il più veloce è stato Jorge Lorenzo, che con la sua Yamaha ha confermato l’ottimo stato di forma già palesato venerdì nelle libere. Dietro di lui partirà la Honda di Marc Marquez, staccato di 221 millesimi, poi un convincente Valentino Rossi, staccato di 748 millesimi, davanti a Bautista, Pedrosa e Crutchlow.
In Moto2 la pole va a Pol Espargaro, per soli 10 millesimi su Rabat, con Torres e De Angelis appaiati al 3° posto con identico distacco, 239/1000, in una sessione che mette k.o. il leader del mondiale, Scott Redding, che cade, si rompe il polso sinistro e si sottopone a intervento in ospedale: non dovrebbe correre. Brutta botta per le sua ambizioni iridate, con Espargaro, a soli 9 punti dall’inglese, che ha la grossa occasione del sorpasso.
Nelle qualifiche della Moto3 Luis Salom stacca di mezzo secondo i suoi antagonisti e si prende la pole.