Il caos gomme del sabato si ripercuote anche sulla gara di Phillip Island, ulteriormente accorciata rispetto alle prime indicazioni, con la Honda che non rispetta la pit-window e fa rientrare Marquez un giro dopo il consentito, costringendo la direzione gara ad esporre la bandiera nera nei confronti del giovane spagnolo e, di fatto, riaprendo il mondiale piloti, con Lorenzo che vince e porta il suo gap dal connazionale a 18 punti in classifica. Lorenzo costruisce il suo successo sul pit-stop obbligatorio fermandosi nei tempi prestabiliti (tra il 9° e il 10° giro dei 19 previsti), mentre Marquez sfora di una tornata e quando esce rischia addirittura il contatto con lo spagnolo della Yamaha. Di lì a poco la sanzione che esclude Marquez e il podio che si completa con Pedrosa e con un ritrovato Valentino Rossi, che si prende la terza piazza battendo il volata Crutchlow e Bautista. Buon 8° Iannone, preceduto da Hayden e seguito da Dovizioso. Ora con due gare e 50 punti a disposizione tutto può considerarsi aperto, anche se domenica prossima si va a Motegi, la pista della Honda, dove tutti si attendono una reazione da parte della casa giapponese per far trionfare il 20enne talento spagnolo.
In Moto2 Pol Espargarò approfitta nel modo migliore dell’assenza di Scott Redding (infortunio al polso sinistro, forse non riuscirà ad essere in pista nemmeno in Giappone) e vince prendendosi la testa del mondiale e mettendo una seria ipoteca sul titolo iridato prima di approdare in MotoGp sulla Yamaha 2014. Alle sue spalle Luthi e Torres. Ai piedi del podio Simone Corsi, subito dietro il sanmarinese Alex De Angelis.
Nella Moto3 finale da brividi, con otto piloti a giocarsi la vittoria sul filo di lana. Ad imporsi al photo-finish è Rins, davanti a Viñales e Salom, che resta in testa al mondiale, ma sente il fiato degli inseguitori, con il terzo in graduatoria a soli 22 punti.