Nei giorni scorsi, a Maenza, in località Farneto, si è tenuto una sorta di consiglio comunale allargato ai rappresentanti istituzionali dei comuni limitrofi per discutere di biogas. Oltre ai rappresentanti del consiglio comunale di Maenza c’erano infatti rappresentanti dei consigli comunali di Pontinia, Priverno, Prossedi, Roccagorga, Roccasecca dei Volsci e Sonnino e tanti cittadini. E’ stato sicuramente un successo per l’amministrazione comunale di Maenza che è riuscita a coinvolgere le altre amministrazioni della zona, condividendone gli obiettivi di difesa del territorio e dell’autonomia locale. Poi per il comitato dei cittadini che appena avuto informazione del pericolo per gli immobili (svalutazione), per il paesaggio (aziende agricole e villette nel verde in uno scenario da cartolina), per l’ambiente (le emissioni delle centrali a biogas sono un fatto scientifico riscontrato), per la salute (le emissioni delle centrali a biogas provocano cancro e altre malattie). Al termine è stato quindi approvato un documento che evidenzia la necessità di tutelare la vocazione agricola rispetto alle centrali a biogas che può diventare un’integrazione alle aziende agricole e non una sostituzione delle stesse. Un documento che dalla riunione ha iniziato un cammino che lo porterà su vari tavoli in attesa di sviluppi e soprattutto nella speranza di ottenere l’annullamento dei procedimenti in atto non conformi alla normativa e dall’altro l’approvazione di un regolamento, per singolo comune, che traduca in numeri, dati e modelli quanto approvato. In sostanza, il comune di Maenza ha approvato all’unanimità il documento di tutela e valorizzazione dell’agricoltura e della salute pubblica dalla speculazione delle centrali a biogas. Nello stesso documento si chiede la valutazione di impatto ambientale sulla cittadinanza e sul territorio interessato dagli impianti a biogas, il rispetto verso i confinanti con distanze di sicurezza dai siti produttivi, la creazione di un gruppo di lavoro multidisciplinare, il rispetto degli interessi agricoli ed economici esistenti nel territorio, in particolare delle due aree di produzione DOP (colline pontine per l’olio extra vergine di olive e mozzarelle di bufala campana).
Si chiede di destinare agli impianti solo i materiali di scarto della produzione agricola evitando di trasformare i campi produttivi per alimentazione umana o animale in produzione energetica.
Il biogas sarà ammesso quindi in armonia con il territorio, in base ad apposito piano di utilizzazione agricola. L’obiettivo è quello di produrre cibi sani con paesaggi belli ed armoniosi. Dal punto di vista amministrativo adesso il documento viene inviato ai vari Enti e Istituzioni superiori: dalla comunità europea, al Ministero dello sviluppo economico, al ministero dell’ambiente, al ministero dell’agricoltura, alla regione Lazio, alla provincia di Latina e alla Prefettura di Latina, chiedendone l’interessamento sulla questione biogas. E’ stato altresì inviato ai vari consigli comunali intervenuti oltre ad alcuni sindaci Eligio Tombolillo (Pontinia), Angelo Delogu (Priverno), Carla Amici (Roccagorga), Luciano de Angelis (Sonnino), diversi assessori e consiglieri degli stessi comuni e anche di Prossedi e Roccasecca, quindi tutte le amministrazioni invitate erano presenti in massa. Gli stessi consigli comunali di Pontinia, Priverno, Prossedi, Roccagorga, Roccasecca dei Volsci e Sonnino esamineranno il medesimo documento e lo approveranno, anche con emendamenti proprio a sostegno dell’amministrazione del territorio non solo di Maenza ma dell’intera realtà dei Lepini – Ausoni e dell’Agro Pontino.


