Dopo l’inizio delle scuola, con il ritorno delle mense, sono ricomparse pure le polemiche legate alla somministrazione dei cibi a scuola; soprattutto per quanto concerne i prezzi, aumentati rispetto allo scorso anno. A seguito della gara tenuta ad agosto, portano circa un +10% per le tasche degli utenti maentini rispetto allo scorso anno. Le mamme, appresa la notizia allorquando si sono recate in comune per l’acquisto dei blocchetti di biglietti per i pasti, sono montate su tutte le furie, già vessate da una situazione di tasse, aumenti e accise che esaspera gli animi dei cittadini a Maenza così come in ogni parte d’Italia. Il malcontento è così montato che il sindaco ha pensato bene nei gironi scorsi di indire una riunione aperta presso l’aula consigliare del comune per chiarire i dubbi delle mamme maentine oltre che per presentare le ragioni del suddetto aumento. Presto fatto, Francesco Mastracci, prossimo ad entrare nell’ultimo semestre della sua seconda legislatura, con grande sincerità a precisato che, a seguito dell’aumento derivato dalla risposta della ditta San Tommaso d’Aquino alla gara d’appalto di agosto (ce ne sono volute tre dopo che le prime due erano andate deserte) il comune non si ritrovava nelle casse i fondi necessari per ammortizzare da parte sua questo surplus. A fronte di una parte a carico degli utenti stessi del servizio mensa infatti, l’ente comunale è solito aggiungere una percentuale per arrivare all’intero della somma che imposta dalla ditta affidataria del servizio. A settembre però il comune di Maenza ha ricevuto la doccia fredda da parte di uno stato sempre più in crisi e che ha tagliato i fondi destinati al comune di ben 95.000€; motivo che non consente di destinare dal bilancio ulteriori fondi per l’ammortamento del servizio mense scolastiche. Confermando i suoi 21.000 euro di impegno, causa l’aumento del totale, ecco che l’aggravarsi della spesa per le tasche delle famiglie maentine è presto spiegato. Il sindaco ha anche rivelato di aver richiesto alla Provincia di Latina un contributo per intervenire in tal senso. In particolare, Mastracci ha letto una lettera inviata al presidente Cusani in cui si richiedevano 18.000€ da impegare in tal senso. In più, dalle mamme è arrivata la proposta di procedere ad un indicizzazione dei prezzi, adesso uguali per tutti, ma che dovrebbero invece essere stabiliti in base al reddito delle famiglie. La proposta è stata raccolta dall’assessore ai servizi sociali Roberto Corsi che si è fatto carico di redigere un bando che, dietro la presentazione da parte delle varie famiglie, delle rispettive situazioni ISEE, darà modo all’ente di elaborare diverse fasce contributive con conseguente adeguamento dei prezzi. Intanto, in attesa di tali indicizzazioni e in attesa dei contributi da parte della provincia, il prezzo rimane questo almeno per tutto ottobre. Poi si vedrà, nella speranza che almeno, sul fuoco delle polemiche, non torni a soffiare anche quest’anno lamentele per quanto riguarda quantità e qualità dei cibi somministrati.
Maenza, il sindaco incontra le mamme per l’aumento delle mense scolastiche


